Gli interessi economici delle multinazionali americane in Ucraina sono sempre più evidenti, dietro i vari nazionalismi c'è una vera e propria guerra per il gas
Quando si parla di Ucraina la
prima cosa che viene in mente è il conflitto civile interno, quello
che vede contrapposti i nazionalisti di Kiev e i separatisti
filo-russi. Giornali e televisioni parlano di stragi di civili
innocenti, di misteriosi gruppi neo-nazisti, di una nuova guerra
fredda tra la Russia e gli Stati Uniti e le congetture, le analisi e
le ipotesi di scenari futuri sono un'ottima occasione per distrarre
l'attenzione da un aspetto che, anche se potrebbe apparire marginale,
è sicuramente una delle principali concause del conflitto ucraino:
le risorse del gas di scisto e di quello naturale di cui la
regione, tra Lugansk, Slaviansk e Kramatorsk, è particolarmente
ricca, zone in cui, guarda caso, la contrapposizione armata ha
assunto un carattere più accanito.
L'interesse di Washington nellaquestione ucraina appare via via sempre più evidente: allontanareKiev dall'influenza di Mosca ed in seguito utilizzare la
stessa area dove poter sperimentare e affinare i metodi per
l'estrazione del gas di scisto col controverso metodo delfracking di cui ora si comincia a parlare anche in Italia (ne ha
parlato diffusamente Milena Gabbanelli nel programma Reporter).
Infatti, mentre negli Stati Uniti il metodo di estrazione del gas
di scisto, lo shale gas, è motivo di forti controversie
tra ambientalisti e multinazionali, in Ucraina non esiste una
base legislativa che la contempli tale argomento, stranamente, nel
Consiglio de Direttori dell'ucraina Burisma Holdings, figura HunterBiden che, guarda caso, è il figlio minore del vice presidente
americano Joseph Biden e, altro fatto sospetto, è che lo scorso 17
maggio un gruppo di ignoti armati hanno occupato la direzione della
pipeline di DonbasStroyGas a Kramatorsk.
Dal funzionamento della pipeline di
DonbasStroyGas dipendono le forniture di gas naturale destinate ai
grandi siti industriali come la Fabbrica Metalmeccanica di
Novokramatorsk mentre alcune società americane come la Chevron
non nascondono il proprio interesse alla valorizzazione dei
giacimenti di shale gas in Ucraina, come annunciato
dall'Amministratore Delegato della Società John Watson. A questo
punto non si tratta più di coincidenze, la guerra in Ucraina è la
guerra del gas
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