Finora si sono registrati circa 500 casi di Mers, ma per l'Organizzazione Mondiale della Sanità non si deve parlare di pandemia
Mers: oltre 500 casi di contagio e 157 decessi
Finora i casi di infezione da virus
Mers sono circa 500 distribuiti su 13 Paesi, 157 decessi nella
sola Arabia Saudita, ma l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nega che si possa parlare di pandemia o di
emergenza sanitaria globale. Preoccupa però il forte impatto letale
di questo nuovo agente patogeno (30% di mortalità) e il fatto che
ancora non esista nessun vaccino. La Mers, Sindrome Respiratoria Mediorientale da Coronavirus ha colpito finora in
Egitto, Giordania Kuwait, Libano, Grecia, Malesia, Oman, Filippine,
Qatar, Yemen Arabia Saudita ed ora anche negli Stati Uniti e Olanda
La Mers non si trasmette per contatto diretto tra persone
Il rapporto dell'OMS circa la
trasmissibilità della Mers dichiara che al momento non
esistono prove della trasmissione diretta da individuo a individuo,
ma il contagio avviene tramite il contatto tra umani e dromedari o
cammelli (forse anche pipistrelli) infatti i primi casi di questa
malattia sono stati registrati appunto nel regno saudita ed i casi
segnalati al di fuori dal Golfo Persico sono dovuti al fatto che i
contraenti avevano viaggiato o soggiornato in quei luoghi. Tutti i
Paesi coinvolti comunque sono stati invitati dall'OMS ad
avviare e rafforzare le campagne di sensibilizzazione al problema
puntando sull'igiene ambientale e personale come principale strategia
per contenere il contagio. Nel frattempo l'Arabia Saudita, il
Paese più colpito dalla Mers, ha deciso di inserire nei
cammelli e nei dromedari dei microchip per tracciare la diffusione e
lo sviluppo del virus. Particolare preoccupazione desta l'imminente
mese del Ramadan (28 giugno) e il pellegrinaggio alla Mecca
che vedranno partecipare migliaia di persone provenienti da tutto il
mondo.
La situazione in Italia
E in Italia? Secondo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per ora non ci sono particolari
preoccupazioni senza però abbassare il livello di guardia:
"Abbiamo sempre un livello di guardia molto alto all'interno del
nostro Paese ma, ovviamente, aspettiamo i risultati della riunione di
oggi (ieri n.d.a.)durante la quale saranno valutati senza allarmismo
gli elementi messi a disposizione dalla comunità scientifica".
Il fatto che l'OMS abbia escluso il rischio di una pandemia
però non rassicura gli esperti che si dicono preoccupati per il
significativo aumento dei casi e per la “debolezza sistemica
nella prevenzione e nel controllo delle infezioni” e alla
“possibile esportazione dei casi, soprattutto nei Paesi più
vulnerabili”. Il Comitato d'emergenza dell'OMS intanto
ha chiesto alla stessa Organizzazione e agli Stati membri di
“potenziare le politiche nazionali per la prevenzione e il
controllo delle infezioni da Mers, una misura
urgente per gli Stati colpiti dal virus; condurre studi per capire
meglio l'epidemiologia con particolare attenzione ai fattori di
rischio e valutare l'efficacia delle misure di controllo”. Gli
esperti si riuniranno di nuovo a giugno per fare il punto sulla
situazione.
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