La corrida di Las Ventas, a Madrid, è stata sospesa perché i tre toreri sono stati incornati, non accadeva dal 1975
Si potrebbe dire “la rivincita dei
tori”, ma non è così: ancora una volta l'arena di Las
Ventas, a Madrid, si è macchiata di sangue, solo che
questa volta, oltre a quello dei tori c'era anche quello dei
tre toreri scesi in campo per il cruento spettacolo, tre per
l'esattezza tutti finiti in infermeria con gravi lesioni per cui,
alle otto di sera, dopo appena un'ora dall'inizio della corrida,
gli altoparlanti hanno dato l'annuncio della fine anticipata. Erano
39 anni che ciò non accadeva, dal 1975. il primo a cadere
sotto le corna del toro è stato David Mora che è
stato incornato da Deslìo (così si chiamava l'animale) la prima
volta, mentre l'attendeva in ginocchio, ad una spalla volando in alto
come se fosse stato un fantoccio e la seconda volta ad una gamba
riportando una ferita all'altezza dell'arteria femorale. A quel punto
è intervenuto il secondo torero, Antonio Nazarè, che
è riuscito ad uccidere la povera bestia, ma nel secondo incontro
anche lui ha avuto la peggio quando il un altro toro lo ha
colpito alla rotula destra rivolgendosi poi contro il terzo
matador, Saùl Jiménez Fortes colpendolo al petto.
Fin qui la triste cronaca di una
giornata maledetta, un fatto inconsueto, la rivincita dei
tori sui toreri (peccato però che le povere bestie abbiano fatto
lo stesso una brutta fine), ma la notizia ha rilievo proprio perché
questa volta è stato l'uomo la vittima di quel tragico gioco che si
fa passare come sport nazionale senza pensare che anche noi, in
Italia, siamo autori di simili concezioni barbare della vita animale,
basti pensare al Palio, quello di Siena è il più
famoso, ma ce ne sono altri, meno noti che si disputano in varie
città. Chi ha avuto modo di assistervi, anche in televisione, avrà
avuto modo di vedere come arrivano ai canapi quei poveri cavalli:
stressati, già sudati e probabilmente dopati per fare una migliore
prestazione e quando hanno la disgrazia di cadere rovinosamente
spezzandosi un garretto, passano direttamente dalla chiesa dova hanno
ricevuto la benedizione al macello dove diventeranno bistecche, per
non parlare di zoo, centri di detenzione spacciati come luoghi
per la salvaguardia delle specie animali o circhi, dove si
costringono le bestie a fare cose assolutamente innaturali per
divertire un pubblico insensibile e di esempi se ne potrebbero fare
tantissimi, da Marius, la giraffa giustiziata nella civilissimaDanimarca alla strage delle foche ai cani uccisi per diventare cibo
...o solo per divertimento. Un elenco infinito
Con tutta la solidarietà per quei tre
toreri incornati nell'arena di Las Ventas a cui auguriamo una
svelta guarigione il nostro pensiero, se vuole essere equo, si deve
soffermare anche su tutti quegli animali, galline in batteria, topi
da laboratorio, agnelli pasquali, delfini, tartarughe e vittime
dell'altra attività che erroneamente viene chiamata sport, la
caccia, uccisi o brutalmente maltrattati da una specie animale che si
considera superiore per intelligenza: l'uomo
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