Greenpeace lancia l'allarme con un video: le api sono a rischio estinzione e le multinazionali affilano le proprie unghie
Il vero dominio su questo povero
pianeta sfruttato e sovrappopolato è nella gestione delle risorsealimentari. Greenpeace diffonde un video per sensibilizzare
l'opinione pubblica sullo sterminio delle api da parte delle
multinazionali del cibo. Secondo il parere di alcuni studiosi
l'estinzione di questi operosi insetti potrebbe provocare in breve
tempo l'estinzione del genere umano. Non si tratta di allarmismo,
infatti le api svolgono un ruolo importantissimo
nell'impollinazione dei fiori e di conseguenza degli alimenti
vegetali che essi producono. In altre parole questi imenotteri
sociali che sono diffusi in tutte le aree geografiche del pianeta
(se si fa eccezione ai poli dove la vegetazione è pressoché
inesistente) sono alla base della catena alimentare: favoriscono
l'impollinazione delle piante delle quali si nutrono gli erbivori i
quali, a loro volta, diventano alimento per carnivori.
Allora perché, si sono domandate le
multinazionali dell'alimentazione, lasciare alle api il
monopolio della produzione del cibo? Nel breve video prodotto e
diffuso da Greenpeace, “Robobees”, si vedono delle
api robot che sostituiscono quelle vere nel compito
dell'impollinazione. Il video è ambientato in un futuro non
troppo lontano, ma il messaggio è chiaro: le multinazionali
che già stanno dominando nel campo dell'alimentazione (vediMonsanto, Dupont ecc.), attraverso l'uso e la diffusione deipesticidi stanno facendo in modo di sterminare le api per
sostituirle con api artificiali di loro proprietà garantendo
così l'approvvigionamento alimentare globale.
Sembra uno scenario da fantascienza, ma
non è così. Secondo le ricerche condotte non solo da Greenpeace,
ma anche da molti studiosi accreditati, negli ultimi anni il numero
delle api risulta notevolmente calato e così l'ipotesi delle
api robot suggerita dagli ambientalisti non è poi così tanto
peregrina tant'è, come affermano gli stessi attivisti di Greenpeace:
“Abbiamo deciso di farci sentire durante le assemblee generali
delle due società agrochimiche Sygenta e Bayer per chiedere conto
direttamente ai presidenti delle due aziende della crisi degli
impollinatori e dell'agricoltura, mentre i nostri attivisti, insieme
agli apicoltori, hanno accolto gli azionisti distribuendo loro
materiale informativo. Il modello agricolo che ci propongono i
giganti dell'agrochimica – prosegue il comunicato stampa-
legato alla dipendenza dei pesticidi e alle monocolture è
fallimentare e conduce alla perdita della biodiversità e di funzioni
esenziali come l'impollinazione”
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