E' Genny “a' carogna” il protagonista della partita Fiorentina-Napoli, dopo 45 minuti di trattative con le forze dell'ordine è lui a dare l'ordine di giocare il match
Il vero protagonista della partita
Fiorentina-Napoli che si è giocata ieri a Roma è
Gennaro De Tommaso detto “a' carogna”, dopo una
lunga trattativa con le forze dell'ordine è lui che di fatto ha dato
il via al calcio d'inizio: camorra batte Stato 3 a 1. Già,
Gennaro De Tommaso, Genny “a' carogna” è figlio di Ciro
De Tommaso, ritenuto un affiliato al clan camorristico del Rione
Sanità di Misso, ma se anche così non fosse, ieri il capo degli
ultrà del Napoli ha dato la dimostrazione, non solo agli italiani,
di come lo Stato si sia fatto tenere sotto scacco da un gruppo
di tifosi.
Ma vediamo i fatti: prima dell'attesa
partita di Coppa Italia ci sono stati degli scontri tra le
tifoserie del Napoli e della Roma: due sostenitori
della squadra partenopea che si trovavano a bordo della propria auto
sono stati accerchiati nella zona di Tor di Quinto da un gruppo di
ultrà con l'accento romano nei pressi di un vivaio. Stando ai primi
resoconti ancora da chiarire forse il titolare dell'esercizio
commerciale avrebbe estratto una pistola e sparato ferendo i due
tifosi (uno colpito ad una mano mentre l'altro è grave con un
proiettile conficcato nella spina dorsale). Da lì sono nati gli
scontri tra le due tifoserie con cariche della polizia.
A quel punto la situazione si fa
incandescente e, in Tribuna Monte Mario, il presidente del Coni,
Giancarlo Abete;
il presidente della Fedrcalcio, Maurizio
Beretta; il presidente della Lega Calcio, Andrea Della Valle; il
presidente della Fiorentina, Aurelio De Laurentis; il presidente del
Napoli e persino Matteo Renzi, il presidente del Consiglio
discutono sul da farsi in attesa delle decisioni del Prefetto e
del Questore di Roma. E' a quel punto che inizia una lunga
trattativa (45 minuti) tra gli ultrà del Napoli, capitanati
da Genny “a'carogna” e le forze dell'ordine. Dalla curva
nord dell'Olimpico riservata ai sostenitori del Napoli partono cori
“Niente partita”, insieme a qualche fumogeno e qualche
petardo ed è proprio Genny “a' carogna” a scendere in campo e a
parlare con il capitano della squadra partenopea, Hamsik. Dopo aver
ottenuto la decisione che entrambe le tifoserie, quella della
Fiorentina e quella del Napoli, rispetteranno il
silenzio per tutta la durata del match, Genny “a' carogna” ordina
al prefetto: “Va bene, la partita si gioca, ma i tifosi delle
rispettive squadre rimarranno in silenzio”.
Camorra batte Stato 3 a 1.
Gennaro De Tommaso, oltre ai presunti legami con il clan del
Rione Sanità, era già noto come il leader indiscusso del gruppo dei
Mastiffs e successivamente della curva A del San Paolo, sulla
maglietta che indossava durante la concitata trattativa spiccavano in
evidenza le scritte: “Libertà per gli ultras” sul retro e
“Speziale libero” sul davanti. Quest'ultima si riferisce ad
Antonio Speziale, ultrà del Catania, condannato ad 8 anni per
l'omicidio dell'ispettore di polizia Filippo Raciti avvenuto il 2
febbraio del 2007 durante gli scontri scoppiati in occasione del
derby Palermo-Catania. Le immagini della trattativa tra Genny “a'
carogna” e le forze dell'ordine hanno fatto il giro del mondo
(la partita era ripresa in mondovisione) e l'immagine della politica
italiana pure, un'immagine dell'Italia che si fa tenere sotto scacco
da un camorrista
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