Batteri sempre più resistenti agli antibiotici, l'Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un allarme
Che l'uso incontrollato degli
antibiotici potesse creare ceppi di batteri sopravvissuti più
resistenti è noto da tempo, ma adesso l'Organizzazione Mondialedella Sanità lancia un vero e proprio allarme: “Senza misure
urgenti e un'azione coordinata entrare in un'era post-antibiotica
è una reale possibilità”. Il primo rapporto dell'OMS
sulla resistenza batterica su scala mondiale è stato pubblicato a
Ginevra. Il documento riporta i dati monitorati in 144 Paesi
ed evidenzia l'accertata resistenza di 7 batteri responsabili di
malattie gravi comuni come le diarree, le polmoniti, le infezioni
ematologiche, le infezioni alle vie urinarie e la gonorrea ai normali
trattamenti con gli antibiotici compresi quelli di ultima
generazione.
A titolo di esempio, nel rapporto
stilato dall'OMS, si evidenzia che in Paesi come l'Australia,
il Canada, la Francia, la Svezia e l'Inghilterra il trattamento della
gonorrea con le cefalosporine non è più efficace e che circa un
milione di persone ogni giorno si ammalano di quella infezione. “Se
non si prendono immediati provvedimenti – ha dichiarato Keiji
Fukuda, direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità-
da parte dei diversi soggetti e istituzioni coinvolti, il mondo
potrebbe precipitare in un'era post-antibiotica.
Le infezioni più comuni e persino le ferite non gravi che sono state
trattate senza problemi per decenni ora possono uccidere di nuovo”.
Le ragioni di questa pericolosa
reviviscenza dei batteri va ricercata, secondo l'OMS,
nell'uso troppo frequente e nel cattivo dosaggio degli antibiotici.
I virus che sopravvivono all'attacco dei farmaci risultano così più
resistenti. In gioco ci sono anche le cattive abitudini dei pazienti
che spesso ricorrono all'auto-somministrazione degli antibiotici
senza un adeguato controllo medico o alla sospensione del trattamento
stesso quando i sintomi dell'infezione sembrano essere scomparsi o
addirittura a “riciclare” vecchie prescrizioni.
La prima raccomandazione dell'OMS
è di intervenire nel senso di un cambiamento culturale riguardo
l'uso dei farmaci, soprattutto da parte dei cittadini, e prestando
maggiore attenzione nei confronti dell'igiene personale soprattutto
in quei Paesi a rischio come quelli in via di sviluppo dove i batteri
resistenti potrebbero rappresentare vere e proprie calamità
sanitarie
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