Pochi giorni ci separano dall'apertura dei seggi per le elezioni europee, Renzi, Grillo e Berlusconi l'hanno fatta da padroni sui mass media
E' mancato solo il contatto fisico e
poi ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. Renzi,
Grillo e Berlusconi hanno dominato quasi incontrastati
i più noti programmi televisivi e radiofonici, ci mancava solo che
figurassero anche nei cartoni animati o alla Prova del Cuoco e
avrebbero fatto cappotto, per Il Grande Fratello le selezioni erano
già state fatte per cui nisba, ma di sicuro lo spettacolo non è
mancato, Monty Python ne avrebbe fatto un film di sicuro successo.
Insomma televisioni, piazze, talk show, twitter, tutto è servito per
mettere in mostra, davanti all'Europa e al mondo intero,
l'alto spessore civile, morale e culturale da coloro che vorrebbero
rappresentarci.
Del nostro bambinone Renzi si è
già ampiamente parlato come di un piazzista che continua a vantarsi
della paghetta di 80 euro che ha promesso agli elettori, quel Matteo,
figlio del discusso Tiziano i cui legami con la massoneria
sono ben noti a tutti i fiorentini, quel Renzi che dice di non
voler andare in Europa col cappello in mano e che per
l'emozione non riesce ad abbottonarsi il cappotto normalmente in
presenza della Merkel giunto al vertice del governo in maniera
anomala, senza uno straccio di elezione. Ma dobbiamo rendergli atto
che dei tre è il più sornione e che non cede alla tentazione del
linguaggio “forte”, è un affabulatore, uno che se vuole sa
essere simpatico.
Ma i veri protagonisti, quelli che più
hanno ipnotizzato gli spettatori dei programmi politici sono stati
Grillo e Berlusconi, due eccezionali esemplari di galli
da combattimento allenati da una lunga esperienza sul campo. Il primo
consumato showmen della satira italiana, amato e conosciuto dalle
folle per le sue battute sarcastiche e pungenti; il secondo navigato
imprenditore, politico per vocazione e perenne bersaglio del
complotto giacobino della magistratura. Da due personaggi simili non
ci si poteva aspettare altro che l'espressione massima dello spirito
italiota ed ecco che hanno dato mano, senza risparmiarsi, al miglior
arsenale del proprio repertorio: dalla vivisezione, proposta, poi
ritrattata e poco dopo ritirata in ballo, ma destinata a Berlusconi,
fino all'accusa, stavolta da parte dell'ex cavaliere, dove accusa
Grillo di essere un assassino, lui, condannato in forma
definitiva per evasione fiscale, lui che mentre faceva il presidente
del consiglio dello Stato Italiano, sottraeva al controllo il denaro
dei suoi stessi elettori.
Messa così la cosa potrebbe sembrare
anche simpatica, per certi aspetti, la dimostrazione della creatività
del nostro popolo, la nostra innata capacità di usare un linguaggio
aggressivo e colorito al tempo stesso, creare il panico mediatico
senza creare vittime tra i civili, per ora. Però non tutti sono
d'accordo ad essere rappresentati in questo modo, alcuni preferiscono
che davanti al mondo l'Italia sia rappresentata per altre qualità:
la cultura, l'arte ed una creatività costruttiva; magari sono quel
folto “partito” dei non votanti che pensano che tra Renzi,
Grillo e Berlusconi sia come cadere dalla padella, alla
brace alla lava incandescente, ma del resto, al peggio non c'è mai
fine
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