Barack Obama parla al mondo di disarmo nucleare e intanto investe per la modernizzazione dei suoi arsenali
Il 5 aprile del
2009, durante una visita a Praga, il presidente americano,Barack Obama, espresse queste parole importanti parole: “Quale
unico Paese ad aver usato un'arma nucleare gli USA hanno la
responsabilità morale di agire. Di fatto, l'America non ha solo la
responsabilità morale, ma anche quella legale, di nazione che
commise un crimine contro l'umanità uccidendo indiscriminatamente
decine di migliaia di persone e causando malattie da radiazione a
vita a molti sopravvissuti”, ma
a quelle belle parole di cinque anni fa non c'è stato mai alcun
riscontro, anzi, nel dettagliato programma fiscale per il 2015
elaborato a marzo di quest'anno, lo stesso presidente
Obama ha chiesto un
significativo aumento dei fondi per la ricerca nucleare proponendo un
aumento del 7% del budget per le testate passando dai 7,7 miliardi di
dollari del 2014 agli 8,3 per il 2015.
In
effetti si tratta di un vero e proprio record nelle spese per gli
armamenti nucleari, che supera persino il massimo stabilito nel 1985,
nel pieno della guerra
fredda , durante la corsa
agli armamenti sotto il governo Reagan,
per il 2019 infatti è prevista una cifra di ben 9,7 miliardi di
dollari, il 24% in più del 2014. Il piano economico prevede la
modernizzazione delle armi nucleari, tanto le testate quanto i
vettori, prolungando la vita dei B61 (bombe nucleari all'idrogeno) di
altri 20-30 anni. Al momento circa 200 di questi terribili ordigni
sono dislocati in Europa. Ma la
“bufala” di Obama non
si ferma qui: non solo aumenta il budget per il rimodernamento del
proprio arsenale atomico, ma riduce quello destinato allo
smantellamento dello stesso passando da un già misero 54,2 milioni
di dollari ad appena 30 e tagliando i fondi per il programma di non
proliferazione del 21% ovvero 152 milioni di dollari.
E'
evidente quindi, che gli Stati Uniti non solo non si stanno muovendo
a favore del disarmo nucleare come platealmente affermato a Praga
da Obama,
ma che addirittura stiano spendendo cifre da capogiro per potenziarlo
ulteriormente e la cosa assume caratteristiche ancora più grottesche
se si pensa che lo stesso Obama
è stato insignito del premio
Nobel per la pace e nel
frattempo minaccia con la potenza militare l'Iran e la Corea del Nord
affinchè rinuncino ai loro programmi atomici. Perché meravigliarsi
allora se le altre potenze
nucleari come la Russia,
la Cina, la Francia e l'Inghilterra si stanno muovendo verso la
stessa direzione di rimodernamento dei propri arsenali nucleari?
La
chiave di lettura per capire questa situazione apparentemente
contraddittoria va cercata in una clausola del 2012 applicata dalla
Cina quando sostituì il “No ad un attacco nucleare
preventivo” con “L'uso
di armi nucleari per difesa”
ammettendo chiaramente che tale uso poteva essere legittimato come
“possibilità” di un attacco preventivo. Nel corso della
conferenza per la NonProliferazione e il Disarmo (NPDI)
che si è tenuta a Hiroshima nell'aprile di quest'anno, alcune
Organizzazioni Non Governative chiesero chiaramente agli Stati membri
di rendere immediatamente e indistintamente illegali tutte le armi
nucleari del pianeta, ma
furono osteggiate da Paesi come l'Australia e il Giappone i quali
dichiararono che il deterrente nucleare americano era di fondamentale
importanza nella difesa dei propri territori contro le eventuali
minacce da parte degli Stati nemici, in aperta violazione
dellcapitolo 1, articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite che
proibisce “La minaccia o l'uso della forza contro
l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi
stato”. Letto in altri termini
si potrebbe quindi affermare che un deterrente nucleare implica un
potenziale atto di terrorismo e di conseguenza le nazioni in possesso
di tali armi possono essere considerate come potenziali nazioni
terroriste.
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