Il governo è allo studio di un provvedimento per il recupero dell'evasione del canone Rai, ma potrebbe rivelarsi indiscriminato
Secondo quanto apprende l'Ansa, il
governo Renzi appena insediatosi, sarebbe allo studio per un
provvedimento anti evasione del canone Rai da inserire
nel decreto che vedrà dal prossimo maggio, come ha rassicurato il
ministro per l'Economia Pier Carlo Padoan, il famoso bonus di80 euro in più nelle buste paga dei lavoratori con stipendio mensile
inferiore ai 1.500 euro. Due le ipotesi al vaglio del governo: la
prima sarebbe quella di legare il pagamento del canone Rai
non più all'effettivo possesso di un televisore, bensì direttamente
alla bolletta elettrica oppure, come caldeggiato da Viale Mazzini e
dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli, al
nucleo familiare.
Con questa manovra, qualunque forma
assuma, bolletta elettrica o nucleo familiare, il recupero potenziale
sarebbe di circa 600 milioni di euro e riguarderebbe il 26,5% dei
nuclei familiari benché il recupero effettivo sarebbe di 300 milioni
di euro divisi a metà tra il Tesoro e la Rai.
Attualmente le famiglie che pagano il canone Rai sono il 68,7%
con un gettito complessivo di 1,7 miliardi di euro. La conferma di
questo provvedimento allo studio viene anche da “Il Fatto
Quotidiano” che parla di una lettera inviata da Palazzo Chigi
alla Rai dove si chiederebbe alla tv di Stato un contributo per
finanziare i provvedimenti annunciati da Renzi ovvero un contributo
del 10% del canone Rai pari a 170 milioni di euro.
A questo punto però c'è da fare
alcune considerazioni: la prima è che la Rai, oltre al
canone, percepisce introiti anche dai vari e frequenti
passaggi pubblicitari, al pari delle tv commerciali le quali
funzionano benissimo senza chiedere ulteriori balzelli e la seconda,
forse più importante, è che con l'introduzione del provvedimento,
si colpirebbe indiscriminatamente e in forma presuntiva: non è detto
che chi è titolare di una fornitura elettrica debba per forza e
matematicamente possedere un apparecchio televisivo, così come non
lo è per chi ha uno stato di famiglia, considerando che la povertà
in Italia sta assumendo cifre da record, ci sono anche, purtroppo,
nuclei familiari che non posseggono nemmeno una casa dove abitare.
L'impressione è che quei famosi 80 euro in più siano solo uno
specchietto per le allodole perché con l'equo compenso per i dirittiSIAE che vogliono colpire tutti i possessori di telefonini, gli
aumenti Irpef ed ora il pagamento del canone Rai su forma
presuntiva serviranno solo a pagare nuove tasse. Sembrava un regalo e
forse è una fregatura
Nessun commento:
Posta un commento