La strana sindrome da processo: Dell'Utri “scappa” in Libano per curarsi e anche i suoi legali si ammalano
Sarà una epidemia? Una strana
coincidenza del destino o il solito giochino per allungare i tempi?
Fatto sta che la vicenda legata a Marcello Dell'Utri si sposa ancora
una volta con problemi legati alla salute. L'ex senatore di Forza
Italia e poi del Popolo delle Libertà, arrestato a Beirut in questi
giorni, ha dichiarato di essersi recato nella città libanese non già
per sfuggire alla giustizia che lo vede accusato di concorso esterno
in associazione mafiosa, ma per sottoporsi a cure mediche. Secondo i
suoi legali avrebbe agito in buona fede come confermato dal fatto che
era in possesso di carte di credito e cellulare facilmente
rintracciabili dalle polizie e che alloggiava in un albergo di lusso.
Prendiamola per buona, del resto Beirut è famosa in tutto il mondo
per la qualità del suo servizio sanitario, o no?
Ma guarda caso anche gli avvocati
dell'ex senatore sono alle prese con problemi riguardanti la salute
infatti la scorsa settimana, presso la cancelleria della prima
sezione penale, è stato recapitato il certificato dell'avvocato
Massimo Krogh e quello del suo omologo, Giuseppe Di Peri appena
sabato scorso. A pensar male si potrebbe dire che sia una manovra
architettata ad arte che stranamente ricorda il recente ricovero di
Berlusconi per un problema al ginocchio o, andando ancora più
indietro nel tempo, come non ricordare la triste figura di Francesco
De Lorenzo, smunto, invecchiato e sulla sedia a rotelle mentre in
aula veniva condannato per associazione a delinquere e finanziamento
illecito? Suvvia, se non clemenza almeno pietà.
E così, come bambini che si fingono
malati per non andare a scuola, ecco che questi politici disinvolti
che non mancano di far pesare la propria arroganza quando sono ai
vertici del potere non appena vengono “beccati” con le mani nella
marmellata, improvvisamente perdono le loro difese immunitarie e
hanno bisogno di cure. Intanto però una notizia che fa ben sperare
che la giustizia faccia il suo corso: i termini di prescrizione per i
reati contestati a Dell'Utri che, ricordiamo, rischia una condanna a
sette anni, sono fissati per il prossimo primo luglio, ma un
eventuale slittamento dell'udienza “congelerà” i termini
prescrizionali facendoli slittare a data successiva. Va beh,
Dell'Utri ci ha provato, ma forse siamo noi che siamo diffidenti... o
no?
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