l'exploit di Berlusconi su La7 la dice lunga sul clima politico italiano: “Napolitano aveva il dovere morale di darmi la grazia”
“Napolitano aveva il dovere morale di
darmi la grazia”. Con queste parole Berlusconi è intervenuto nel
programma di La7, Piazza Pulita, parole che se fossero state
pronunciate da un uomo qualunque avrebbero assunto il tono del
grottesco, ma pronunciate dal grande affabulatore di Forza Italia
assumono un significato tragicamente politico: implicitamente l'ex
cavaliere afferma quindi che ricevere la grazia “motu proprio”
dal presidente della Repubblica sia un suo diritto. Ma si sa,
Berlusconi è abile nel rigirare le parole a suo vantaggio e con
questa frase ad effetto tenta ancora una volta di passare da
colpevole a vittima di una congiura della magistratura.
Ma quel'è la tesi che sottende a
questa ardita frase: “Aveva il dovere morale di darmi la grazia”?
Semplice, poiché è stato negli anni a capo di tre legislature
consecutive e perché a collocarlo su quel prestigioso scranno sono
stati i voti di milioni di italiani la sua autorevolezza di leader
viene segnata da una condanna infamante. Probabilmente l'uscita
televisiva di Berlusconi diventerà uno slogan per i suoi sostenitori
facendo passare in secondo luogo il fatto che la condanna per
evasione fiscale è passata attraverso i tre gradi di giudizio e che
di fatto, secondo le leggi vigenti in Italia, l'ex cavaliere è di
fatto un individuo che ha commesso un crimine anche se di carattere
amministrativo.
In sostanza, seguendo il concetto di
Berlusconi, il solo fatto di essere stato a capo di un governo per 20
anni, lo autorizzerebbe ad essere considerato super partes e non
sanzionabile. Un po' come dire che Kim Jong-Un, il giovane dittatore
nordcoreano, può essere giustificato per i suoi crimini dal solo
fatto di essere a capo del governo, una tesi veramente
contraddittoria che forse solo Richelieu avrebbe potuto partorire, ma
dietro a quel “dovere morale” che avrebbe dovuto obbligare
Napolitano a dare la grazia al padrone di Mediaset, si cerca di far
passare inosservato il fatto che Berlusconi è ancora in attesa digiudizio per altri reati contestatigli per sfruttamento della
prostituzione minorile (caso Ruby), diffamazione (laurea di Antonio
Di Pietro) e corruzione in atti giudiziari (corruzione del senatore
De Gregorio). “Ma Bruto è uomo d'onore"
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