E' ufficiale, la Russia vieta gli OGM. E' un altro segnale che Putin vuole lanciare agli USA?
Lo scorso febbraio la Duma di Stato ha
presentato un progetto di legge per vietare la coltivazione di
prodotti alimentari trattati geneticamente, gli ormai famosi OGM(Organismi Geneticamente Modificati). La proposta, fortemente
caldeggiata da Putin, ha trovato anche il parere favorevole del
Comitato dell'Agricoltura e a luglio la risoluzione entrerà in
vigore in maniera definitiva. Ma Mosca non si limita solo ad
impedire la produzione, recentemente il primo ministro Dmitri
Medvedev ha dichiarato che “La Russia non
importerà più prodotti OGM, la nazione ha
spazio e risorse sufficienti per produrre cibo organico, se agli
americani piace mangiare alimenti geneticamente modificati facciano
pure, noi non ne abbiamo bisogno”.
Presa in sé la notizia della decisione
russa di non produrre e di non importare OGM potrebbe solo
essere la dimostrazione che anche questo Paese si aggiunge alla già
lunga lista degli Stati anti-OGM, ma vista in un contesto più
ampio, quello che riguarda l'attuale crisi ucraina, si
potrebbe notare la non tanto celata strategia di Putin per ribadire
il fatto che la Russia rifiuta, e contrasta, l'Ordine Mondialeimposto dagli Stati Uniti. La guerra Russia-USA quindi,
si sposta sul piano dell'economia globale modificando quello che fino
ad ora sembrava solidamente affermato: la Russia minaccia di
sospendere le forniture di gas naturale agli Stati dell'Europa
centrale e gli Stati Uniti, o meglio le
multinazionali americane (Chevron e Shell per citarne
due), stanno pensando a sdoganare il contestato metodo del fracking
per la produzione dello stesso, ma al tempo stesso Mosca
promuove una legge che vieta l'importazione e la produzione degli OGM
anch'essi però legati all'egemonia americana (Dupont eMonsanto sempre per citare quelle più famose) mentre di
soppiatto, quasi facendolo passare per un errore tecnico, l'Europa dàil via libera alla produzione di mais geneticamente modificato.
Un discorso complesso insomma, dove i
contrasti legati all'Ucraina possono sembrare solo un pretesto
per dare uno scrollone all'attuale ordine economico, anche in vista
dei possibili sviluppi che si potrebbero attendere dalle prossime
elezioni europee e il ruolo che essa potrebbe ricoprire
in un futuro prossimo. Un'enorme partita a scacchi dove per ora
aerei, truppe e carri armati svolgono solo la figura di pedoni,
mentre pian piano si cominciano ed intravedere i pezzi più
importanti
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