venerdì 1 agosto 2014

USA, per anni la CIA ha ingannato il governo sulla tortura dei prigionieri

Pubblicate, dal Washington Post, le sconcertanti rivelazioni sull'uso spregiudicato che la CIA faceva della tortura sui presunti terroristi catturati

tortura
6.300 pagine: si tratta del rapporto della Commissione Intelligence del Senato americano dove si evidenziano, qualora ce ne fosse ancora il caso, le menzogne e gli inganni della CIA nei confronti del governo e dei cittadini statunitensi, ma non solo, potremmo dire, visto che l'Agenzia USA di spionaggio più famosa del mondo ha le mani in pasta da tutte le parti.
Il rapporto si basa sulle testimonianze rese da decine di persone detenute tra il 2002 e il 2006 durante quella che il presidente George W. Bush definì “guerra al terrorismo” guerra che, in barba a qualsiasi trattato internazionale sui diritti umani, prevedeva anche l'uso della tortura per estorcere informazioni ai prigionieri. L'odiosa pratica fu bandita ufficialmente da Obama nel 2009, ma è il caso di sottolineare la parola ufficialmente, perché non è dato sapere cosa tuttora avviene in maniera ufficiosa.
Giovedì prossimo la Commissione Intelligence del Senato voterà per l'invio del rapporto al presidente Obama che dovrebbe provvedere alla declassificazione.
Nel documento si legge come la CIA abbia descritto, al Dipartimento di Giustizia e allo stesso Congresso, il programma relativo agli interrogatori come uno strumento necessario per ottenere informazioni vitali che non si sarebbero potute ottenere con altri mezzi al fine di sventare complotti terroristici che avrebbero potuto causare migliaia di vittime. Una vera e propria inquisizione dunque, che faceva ricorso al famigerato waterbording (tecnica che consiste nell'infilare uno straccio nella bocca del prigioniero e versarci sopra dell'acqua provocando la sensazione dell'annegamento), ma pare che gli agenti della CIA utilizzassero altre pratiche di tortura mai contemplate dal Dipartimento di Giustizia americano: una sorta di “schiacciamento” della testa all'interno di un contenitore pieno di acqua ghiacciata.
Dal rapporto inoltre, emergono alcune divergenze interne alla CIA tra i vertici che insistevano per la continuazione degli interrogatori e gli “operativi” che invece ritenevano di non poter spremere altre informazioni attendibili dai prigionieri stremati dalle torture.
Sarà interessante vedere se questo rapporto verrà davvero declassato e se sarà disponibile in rete, in tal caso questo blog cercherà di commentarlo e divulgarlo

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