lunedì 30 giugno 2014

Nigeria, Boko Haram di nuovo all'attacco: almeno 54 le vittime negli attacchi di domenica

Boko_Haram

Almeno 54 le vittime dell’ultima azione di Boko Haram nel nord-est della Nigeria, nel mirino degli estremisti chiese e villaggi, ma il bilancio non è ancora definitivo

Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio, ma nell’attacco sferrato domenica scorsa da Boko Haram nei dintorni di Chibok, dove lo scorso 14 aprile gli estremisti rapirono 276 studentesse per convertirle all’islam, almeno 54 sarebbero quelle accertate è quanto ha riferito un portavoce dello stato nigeriano.

domenica 29 giugno 2014

Gaza, Israele minaccia l'occupazione armata

Dopo l’attacco di ieri notte a Sderot (Neghev), Benjamin Netahnyau, minaccia una possibile occupazione nella striscia di Gaza

La tensione tra Israele e Palestina si fa sempre più alta: ieri sera missili lanciati dai palestinesi dalla Striscia di Gaza hanno colpito due capannoni, distruggendoli, a Sderot, nel Neghev, causando la morte di quattro persone. La reazione di Tel Aviv è stata immediata. Con un raid aereo sono stati colpiti nove obiettivi militari, sempre nella Striscia.

Corea del Nord, nuovi test missilistici nel Mar del Giappone

La Corea del Nord torna a farsi sentire: nuovi test missilistici nel Mar del Giappone a pochi giorni dalla visita di Xi Jinping a Seul

Torna a salire la tensione nel Pacifico occidentale, secondo quanto riferito dall’agenzia Yonhap da fonti del Comando Militare sudcoreano, ieri (28/06/2014) la Corea del Nord ha effettuato altri due test balistici a corto raggio nel Mar del Giappone dopo i tre di giovedì scorso.

sabato 28 giugno 2014

Girolimoni, Tortora, Sollecito e Bossetti tutti uniti “In nome della legge”

Girolimoni

Gino Girolimoni: l’uomo dal vestito grigio, Tortora, Sollecito e Bossetti: l’accanimento mediatico e il silenzio stampa.

Ci sono vicende, nella nostra storia passata, che presentano delle inquietanti analogie, vicende che vedono al centro orribili delitti, accuse pesanti, vicende in cui giustizia è stata fatta prima dalla stampa che dai tribunali, un precedente emblematico: Gino Girolimoni.

venerdì 27 giugno 2014

Scivolone di Alfano sul caso Yara, M5s chiede la sfiducia

Il M5s chiede la sfiducia per il ministro Alfano, sotto accusa le sue parole pronunciate a proposito del caso Yara Gambirasio.

Il M5s ha depositato una mozione di sfiducia nei confronti delministro degli Interni Angelino Alfano in merito alle sue dichiarazioni sul caso Yara Gambirasio. La mozione vede come primo firmatario il portavoce al Senato del Movimento 5 stelle Lello Ciampolillo. Le motivazioni? Alfano, dopo il fermo di MassimoGiuseppe Bossetti avrebbe dichiarato, incorrendo in una clamorosa svista, che era stato arrestato “l’assassino di Yara”,

giovedì 26 giugno 2014

Streaming Renzi M5s, un incontro pacato e propositivo

La diretta streaming di ieri pomeriggio che ha visto allo stesso tavolo le delegazioni di Renzi e del M5s lascia sperare in un dialogo politico dai toni più pacati

Chi si aspettava, ieri, uno scontro acceso tra le due delegazioni, quella del PD capeggiata da Matteo Renzi nei panni di segretario del partito e quella dell’M5s, guidata da Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, è rimasto deluso: l’incontro si è svolto in un clima di reciproco rispetto e fortemente incentrato sui temi politici in discussione.

mercoledì 25 giugno 2014

La maledizione dei Mondiali

La_maledizione_dei_mondiali

Subita la sconfitta dei Mondiali ritorniamo tutti con i piedi per terra, un evento che voleva celebrare la festa dello sport alla fine si è rivelato una vera maledizione.

Sembrava un sogno quella vittoria contro l’Inghilterra: niente divisioni politiche, nessuna distinzione tra nord e sud, gli 80 euro spesi in birre e patatine. La crisi economica, la disoccupazione… cose insignificanti in quei momenti di euforia: eravamo tutti italiani orgogliosi di esserlo! Ieri però quel sogno fantastico si è spento negli occhi di Ciro Esposito,

Putin congela un possibile intervento armato in Ucraina

“Continueremo a proteggere i russi etnici in Ucraina” ha annunciato Putin da Vienna, ma per il momento ha escluso la possibilità di un intervento armato

Il presidente Putin da Vienna, dove si trova in visita ufficiale, lancia un segnale distensivo: pur mantenendo ferma la decisione di difendere la popolazione russofona in Ucraina, esclude, nell’immediato, la possibilità di un intervento armato da parte delle forze armate russe.

martedì 24 giugno 2014

Boko Haram ha colpito ancora, rapite 60 donne, 31 ragazze ed alcuni bambini

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60 donne, 31 ragazze ed alcuni bambini sarebbero stati rapiti da un gruppo di uomini armati nel nord della Nigeria, i sospetti cadono su Boko Haram

Sarebbero circa una novantina le persone che tra giovedì e sabato scorsi sarebbero state rapite da un gruppo di uomini armati, i sospetti cadono su Boko Haram, il gruppo estremista islamico che agisce nel nord della Nigeria legato ad Al Qaeda, probabilmente lo stesso che ad aprile ha sequestrato anche le 200 studentesse aChibook. Secondo il Premium Times le vittime del rapimento sarebbero 60 donne, 31 ragazze ed alcuni bambini. Secondo Aji Khalil, un membro appartenente ad un gruppo anti Boko Haram

lunedì 23 giugno 2014

Le parole di un prete: “Convivenza civile più grave dell'omicidio” mettono la chiesa in imbarazzo

Convivenza_civile“Convivenza civile più grave dell’omicidio” e la chiesa si affretta a chiedere scusa ai fedeli per la “strana” affermazione di don Tarcisio vicario

Ancora non si è spenta l’eco delle polemiche sull’infelice uscita delprefetto di Perugia, Antonio Reppucci che ecco un altrettanto discutibile esternazione, questa volta da parte di parroco, fa gridare allo scandalo: “La convivenza civile è più grave dell’omicidio”, queste le parole scritte su un volantino distribuito alle famiglie diCameri, provincia di Novara, firmate da  don Tarcisio Vicario

domenica 22 giugno 2014

L'idea di Glazyev, il consigliere di Putin è: fermare il dollaro per fermare la guerra

Fermare il dollaro per fermare la guerra: è questa l'idea che a marzo scorso ha proposto Sergey Glazyev, il consigliere economico di Putin

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Che gli Stati Uniti siano intervenuti nella questione ucraina, non per difendere la democrazia, come sono usi a proclamare ogni volta che mostrano i muscoli, ma per più immediati interessi economici e strategici oramai è evidente. L'idea proposta a marzo da Sergey Glazyev, il consigliere economico di Putin al Cremlino, è quella di evitare unpossibile conflitto che potrebbe estendersi in tutta l'Europa privando il dollaro della sua egemonia nelle contrattazioni economiche mondiali.
In effetti questo sta già accadendo: la Russia ha spostato i suoi interessi verso la Cina con i recenti accordi per la fornitura di gas naturale.
Fermare il dollaro per fermare la guerra, questo è il concetto che Glazyev ha esposto a VoR, the Voice of Russia, il quale sostiene che Washington sta tentandodi provocare la Russia ad intervenire militarmente in Ucraina per difendere le minoranze russofone come già dichiarato dall'inizio delle agitazioni.
Se ciò accadesse, sostiene l'economista, gli Stati Uniti otterrebbero degli enormi vantaggi strategici: come prima cosa si sentirebbero autorizzati ad inasprire le sanzioni cancellando gli investimenti russi in bond americani, questo porterebbe le aziende russe a non poter onorare gli interessi sui propri debiti alle banche europee, debiti stimati intorno ai 1.000 miliardi di euro. La ricaduta di tale fatto sarebbe quella di rafforzare la posizione degli Stati Uniti come riferimento sicuro e di fatto anche la Gazprom verrebbe eliminata dal mercato lasciando spazio allo shale gas che tanto preme agli USA.
Ma questa dinamica, secondo Glazyev, indurrebbe l'intera Europa verso una corsa agli armamenti contro la minaccia russa e, anche in questo caso, Washington la farebbe da padrone costringendo l'Europa ad accettare il parternariato commerciale con gli Stati Uniti, rendendola di fatto una colonia.
Fermare il dollaro per fermare la guerra dunque, questo il principio alla base della coalizione anti-dollaro auspicata da Glazyev. Per concludere, sostiene l'economista di Putin, la guerra che si sta combattendo per l'Ucraina potrebbe rappresentare per l'Europa, il pretesto per la propria guerra d'indipendenza dagli Stati Uniti. Comunque sia, o contro il dollaro o contro la politica, la parola guerra mette sempre paura.

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Perugia: Alfano rimuove il prefetto dall'incarico, Renzi condivide

Alfano

Alfano ha rimosso Reppucci, il prefetto di Perugia, a causa delle sue discutibili dichiarazioni, Renzi appoggia l’iniziativa.

Sarà il caldo, sarà il desiderio di protagonismo a tutti i costi o forse solamente il segnale che in Italia ci si sia convinti che la provocazione possa essere lo spunto per una dialettica, fatto sta che stavolta ilprefetto di Perugia, Antonio Reppucci, l’ha sparata proprio grossa: “Se una madre non si accorge che il figlio si droga ha fallito, si deve solo suicidare” Immediata la reazione del ministro Alfano che ha immediatamente provveduto alla sua rimozione dall’incarico e il pieno appoggio di Renzi che in un tweet lo ringrazia per l’intervento: “Le frasi del prefetto di Perugia sono inaccettabili, specie per un servitore dello Stato. Sono grato al ministro Alfano per l’intervento”

venerdì 20 giugno 2014

Stephen Cohen critica la politica estera americana ed elogia l'eresia

Uno dei più accreditati storici americani, Stephen Cohen, in un intervista rilasciata a Russia Today muove un'accusa severa alla politica estera americana accusando Obama di miopia.

Stephen_Cohen
Secondo lo studioso americano la crisi ucraina è il naturale epilogo di 20anni di politica estera americana sotto la guida di Bush fino ad Obama, passando per Clinton naturalmente. Durante questi 20anni l'America si è chiusa, anche grazie al massiccio intervento dei media, in una posizione quasi autoreferenziale che l'ha portata a considerare la Russia solo come un “nemico a priori” e ha fatto si che un dibattito pubblico, e anche politico, sui veri interessi nazionali degli Stati Uniti, rimanesse una lettera morta, anzi, non ha mai visto la luce del sole
Cohen propone un'interessante analogia con la guerra civile americana: “Lincoln non ha mai chiamato terroristi i Confederati -dichiara nell'intervista- Egli ha sempre detto che, per quanto la guerra civile fosse un male, voleva che i concittadini tornassero nell’Unione. Perché Kiev sta dicendo che i propri cittadini sono terroristi? Sono ribelli. Sono gente che protesta. Hanno un programma politico. Perché Kiev non invia una delegazione per negoziare con loro?”
Questa affermazione fa riflettere come l'America si pone nei confronti dei suoi antagonisti e in questo caso i suoi interessi con l'Ucraina sono legati a fattori strategici, economici e geopolitici: avvicinare sempre di più la NATO presso i confini russi, mettere le mani sui giacimenti di gas naturale e garantirsi un affaccio diretto sul Mar Nero.
Del resto, negli ultimi due decenni, il pretesto di combattere il terrorismo in tutte le sue forme è sempre stato la chiave che gli Stati Uniti hanno utilizzato per intervenire militarmente in tutti quei conflitti dove potevano essere compromessi i propri interessi dimenticando che forse sono stati loro, con le bombe di Hiroshima eNagasaki, a compiere il più grande gesto terroristico della storia.
Ma si sa, la ragione è sempre del più forte e così, grazie ad un non tanto velato intervento della Cia, che ha fomentato il governo di Kiev, l'America ha allargato la sua presenza verso est. Continua lo storico: Le loro richieste non sono irragionevoli. Vogliono eleggere i propri governanti – noi eleggiamo i nostri governanti. Vogliono una voce in capitolo sulla destinazione delle tasse che pagano – ‘No taxation without representation’, sappiamo di cosa si tratta. Ci sono degli estremisti tra di loro, ma ci sono anche delle persone che vogliono semplicemente vivere in una Ucraina che sia di tutti. E invece l’esercito di Kiev, con il pieno sostegno degli Stati Uniti, sta sostenendo questo assalto.”
Secondo Cohen, la miopia della politica estera di Obama si evidenzia proprio nell'attrito causato dall'ingerenza nellavicenda ucraina, dimenticando che Mosca si era già dimostrata una potente alleata nella crisi siriana, nella questione iraniana e in Afghanistan la quale adesso ha deciso di spostare le sue attenzioni verso la Cina escludendo il dollaro dal circuito economico delle sue nuove alleanze.
In questo paese in più di 20 anni si è venuta formando un’ortodossia sulla Russia”, ha aggiunto. «E non solo è sbagliata, ma è imprudente. Ci ha portato a questa crisi in Ucraina … L’unico modo per rompere l’ortodossia è l’eresia. Alcune delle cose che dico sono considerate come eretiche, un tradimento, antipatriottiche. Ma l’eresia è una cosa buona, quando è necessaria.”

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Massimo Bossetti e il caso Yara Gambirasio, ricerca della verità o evento mediatico

Il caso di Yara Gambirasio e il fermo del presunto assassino, Massimo Bossetti, pongono degli interrogativi sul ruolo dell’informazione

Con il fermo di Massimo Bossetti sembrava che le indagini sulla morte di Yara Gambirasio fossero finalmente giunte ad una svolta decisiva, ci sarebbero le analisi del DNA ritrovate sugli indumenti della giovane ad inchiodare il sospettato, ma ecco che il castello accusatorio comincia a mostrare le prime crepe: dopo due giorni di silenzio Bossetti, davanti al gip di Bergamo, si dichiara innocente e afferma di non sapersi spiegare la ragione per la quale le sue tracce biologiche siano state ritrovate sul corpo della piccola Yara

giovedì 19 giugno 2014

In meno di 24 ore il boia ha eseguito 3 esecuzioni capitali nel nome della giustizia americana

Clayton_LocketIl 29 aprile scorso, Clayton Locket, accusato di orrendi delitti commessi ai danni di una giovane donna, entra nella stanza delle esecuzioni, in Oklahoma, per espiare la sua condanna a morte, ma qualcosa va storto: il famigerato cocktail di farmaci che doveva porre fine alla sua vita sciagurata non sortisce l’effetto voluto, Clayton muore d’infarto dopo 43 minuti di agonia perché il mix di farmaci usati fallisce nel suo intento di dare una morte indolore al condannato. L’America e il mondo intero rimangono choccate di fronte a quell’evento, qualcuno parla addirittura di tortura tanto cheObama, pur riconoscendo la legittimità della pena capitale, riconosce i limiti e i rischi della sua applicazione.

mercoledì 18 giugno 2014

Dopo 5 giorni dal rapimento è ancora forte in Cisgiordania la pressione militare israeliana

Sono trascorsi 5 giorni dal rapimento di Eyal Yifrach, Ghilard Shaer e Naftali Frenkel, i 3 ragazzi ebrei rapiti e l’esercito israeliano nei territori palestinesi aumenta la pressione nel tentativo di individuarli e liberarli. Le zone maggiormente interessate dalle ispezioni dei militari sono quelle intorno a Hebron dove oltre 2000 soldati setacciano le abitazioni operando arresti nei confronti dei sostenitori di Hamas mentre altri 1000 sono impegnati nel resto della Cisgiordania, in particolare a Nablus.

lunedì 16 giugno 2014

Nuovo colpo di scena di Grillo che apre al dialogo con Renzi, ma politicamente dove si orienta

Grillo e Casaleggio aprono ad un dialogo politico con Renzi, ma resta una perplessità: dove si colloca il M5s? A destra o a sinistra?Sembra che il risultato dell’Italia ai mondiali del Brasile abbia in qualche modo rafforzato l’identità nazionale: Grillo e Casaleggioaprono alla vera politica e si dichiarano disponibili ad un dialogo con Renzi riguardo la legge elettorale. Non male, anche se da parte delPresidente del Consiglio rimane un certo scetticismo, comunque questa possibile apertura lascia sperare che i focosi toni dell’ex comico genovese che hanno caratterizzato le elezioni europee siano stati messi da parte.

domenica 15 giugno 2014

Vallanzasca, il bandito rimasto in mutande

 La notizia un po’ fa sorridere: Renato Vallanzasca al secolo il “bel Renè”, il famoso bandito della Comasina che terrorizzò Milano negli anni ’80 è finito in manette per il furto di due paia di mutande e qualche altra cianfrusaglia in un supermercato meneghino. Nel mondo dell’immaginario esistono anche i miti dai tratti negativi oltre ai navigatori e ai santi, persone che hanno superato i limiti del consueto, dell’omologazione al quotidiano, persone, per dirla comeVasco Rossi, che hanno vissuto

venerdì 13 giugno 2014

Il black out della Wind ci fa capire la vulnerabilità del nostro futuro

Salta la linea Wind per un black out e 1 italiano su 4 resta fuori dal mondo, la vulnerabilità del nostro futuro sta nella tecnologia

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Basta davvero poco per accorgerci di quanto stiamo diventando vulnerabili proprio a causa della tecnologia che ci circonda: è bastato un'improvviso black out della Wind e il 25% degli italiani sono rimasti tagliati fuori dalle comunicazioni, cellulari, tablet e computer sono inutilizzabili e la furia degli utenti esplode sui social. “Riscontriamo difficoltà di accesso ad Internet da fisso e da mobile. Stiamo lavorando per risolvere il problema. Ci scusiamo per il disagio” queste le laconiche parole della Wind postate su Twitter. Scuse però non sono state raccolte da Lorenza Bonaccorti del PD e componente della Commissione Telecomunicazioni che ha chiesto l'intervento dell'AGCOM e dell'Antitrust e commentando con queste parole: "A parte uno scarno comunicato di Wind, che parla di generiche difficoltà, non ci sono informazioni sulla durata del blackout e gli utenti sono stati lasciati sostanzialmente abbandonati per ore -ed ha aggiunto- Lavoratori, professionisti, imprenditori, famiglie: sono rimasti tutti al buio. È opportuno che le autorità di vigilanza verifichino cosa è successo e a chi vanno attribuite le responsabilità".
Questa spiacevole vicenda mette in evidenza la vulnerabilità che comporta l'uso così massiccio della tecnologia a cui affidiamo buona parte della nostra esistenza: tenere in tasca un cellulare oramai è come avere il mondo a portata di mano: abbiamo internet con cui avere le notizie meteo, gli aggiornamenti alle news, il navigatore che ci guida, le varie applicazioni, dal lettore di codici a barre fino ai giochini da fare per passare il tempo, ma una volta che questi ci vengono a mancare ci sentiamo persi, smarriti e ansiosi che le cose si rimettano subito a posto.
Oggi è toccato alla Wind di trovarsi a gestire l'improvviso black out e, come si è visto, la cosa ha riguardato un quarto degli italiani, domani potrebbe capitare ad un altro operatore, ma la vulnerabilità del sistema sta proprio nella sua sofisticata complicatezza, basta che salti un circuito per mettere in crisi l'intero sistema e se anziché la Wind fosse andata in tilt il sistema informatico dell'Enel per esempio, o, peggio ancora, quello della Difesa? Certo apparati di queste dimensioni saranno sicuramente dotati di sistemi di emergenza, ma anche questi sono soggetti a guasti e le coincidenze, a volte sono perfide. Forse, in quelle ore di black out che bloccato la Wind, qualcuno degli utenti isolati dal resto del mondo telematico avra avuto il tempo per riflettere sulla vulnerabilità del nostro futuro

Referendum online M5s premia Farage mentre folle di migranti bussano alle nostre porte: un bel busillis per l�Italia

http://www.generazioneweb.net/referendum-online-m5s-premia-farage-mentre-folle-migranti-bussano-alle-nostre-porte-bel-busillis-per-litalia/

mercoledì 11 giugno 2014

Obama, dopo la sparatoria nel liceo dell'Oregon, punta il dito sulla National Rifle Association (NRA)

Non si ferma la scia di sangue che macchia le scuole americane, questa volta è successo in Oregon dove uno studente armato di fucile, prima di suicidarsi, ha ucciso un altro studente e ferito un professore di ginnastica. L’ennesimo caso di una sparatoria nelle scuole ha suscitato la dura reazione di Obama che ha puntato il dito sulla NRA (National Rifle Association), la potente lobby delle arm

lunedì 9 giugno 2014

Napolitano dopo il D-Day dice la sua, ma era davvero così necessario

Le esternazioni di Napolitano dopo il D-Day lasciano spazio a qualche perplessità Dopo aver partecipato alla 70esima commemorazione del D-Day, è stata la prima volta per l’Italia, il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha messo mano alla penna comunicando ad alcuni quotidiani nazionali le proprie esternazioni, forse inopportune per l’immagine del nostro Paese, giudicate voi

domenica 8 giugno 2014

La CIA ha attivato un account su Twitter, Servizi Segreti Sociali

We can neither confirm nor dedy that this is our first tweet”(Non possiamo confermare né negare che questo sia il nostro primo tweet). Questo è il testo del primo cinguettio messo in rete dalla CIA dopo che ha attivato il proprio account su Twitter. E che ce lo dite a fare, allora? Questa sarebbe la prima risposta spontanea ad una frase che sostanzialmente non afferma e non nega niente. Generazione Web

Le crisi finanziarie viste con gli occhi di un criminologo, Jean Francosis Gayraud

Jean Francosis Gayraud, criminologo nonché commissario di polizia francese fa un'analisi delle crisi finanziarie secondo un'ottica piuttosto originale

criminalità-finanziaria

Il criminologo francese Jean Francosis Gayraud analizza il fenomeno delle crisi finanziarie sotto una chiave particolare, quella appunto della criminologia, essendo lui un esperto di questo settore nonché commissario della polizia francese. Lo fa in un libro da lui pubblicato, “Lenouveau capitalisme criminel” (Il nuovo capitalismo criminale) edito da Odile Jacob reperibile anche online sul sito di Amazon. In un'intervista rilasciata alla rivista francese “Basta!” ha commentato con queste parole: “E se la crisi finanziaria fosse un'enorme frode? Il capitalismo troppo deregolamentato ha incentivato la criminalità e le frodi in una maniera senza precedenti”
Secondo Jean Francosis Gayraud le origini di questo fenomeno che lui definisce criminogeno vanno ricercate negli anni '80 quando la globalizzazione dei mercati e la deregolamentazione hanno raggiunto l'apice e le leggi successive, varate con lo scopo di riordinare il sistema finanziario sono servite a ben poco e di fatto non hanno cambiato nulla allo stato delle cose.
L'autore del libro dichiara che oggi si può parlare di capitalismo criminogeno nel senso che offre ampi spazi di azione alle frodi ed alle attività criminali e noi, in Italia, ne abbiamo esempi eclatanti e piuttosto recenti, basti pensare all'Expo 2015 o al recentissimo caso del progetto Mose di Venezia che vede coinvolti sindaci, amministratori e persino quegli stessi preposti al controllo della correttezza delle procedure come alcuni alti esponenti della Guardia di Finanza
L'accento di Gayraud vuole evidenziare il fatto che le varie teorie proposte fino ad oggi nel tentativo di spiegare la crisi finanziaria, da quella dei fallimenti a quella dei cicli, non hanno voluto tenere nella giusta considerazione gli aspetti più propriamente sociologici del fenomeno: è evidente che le grandi lobby capitaliste non hanno nessunissima ragione per volere cambiare lo stato attuale delle cose, tutt'altro: è proprio la deregolamentazione che favorisce il grosso accumulo di capitali e ricchezza, politica e criminalità spesso, se non sempre, agiscono di pari passo sfiorando confini a volte impercettibili.
Altro aspetto evidenziato in questa analisi criminologica delle crisi economiche è il fatto che gli stessi politici che dovrebbero operare con leggi adeguate per stabilire delle regole efficienti, pur consapevoli del fatto che una eccessiva deregolamentazione offre un più ampio spazio alle frodi e agli imbrogli, vuoi per incapacità o vuoi per interessi nascosti, mostrano la tendenza a sottovalutare il fatto varando leggi che hanno più che altro l'aspetto di un vero e proprio “imbellettamento” lasciando che nella sostanza le cose rimangano così come sono

sabato 7 giugno 2014

Vodafone, oltre 600.000 richieste di intercettazioni legali richieste in un anno per l�Italia

Ieri, 6 giugno 2014, la Vodafone, la seconda società al mondo nel campo ella telefonia mobile ha fornito, attraverso le pagine del quotidiano The Guardian, un resoconto alquanto inquietante sull’utilizzo dei tabulati telefonici da parte di certe agenzie governative di alcuni Paesi nei quali il gruppo stesso opera. Nel “disclosure report” fornito dalla Vodafone si legge che “In un limitato numero di Paesi la legge prevede che alcune specifiche agenzie e autorità debbano avere accesso diretto alla rete di un operatore, bypassando qualsiasi forma di controllo operativo sulle intercettazioni legali da parte dell’operatore stesso” 

venerdì 6 giugno 2014

Entro il 2035 l'Europa rischia il black-out, è l'allarme lanciato dalla IEA

 La IEA (Agenzia Internazionale per l’Energia) lancia un preoccupante allarme: entro il 2035 l’Europa rischia il black-out. L’Agenzia Internazionale per l’Energia, la IEA, ha lanciato un preoccupante allarme riguardo il futuro energetico dell’Europa: se non verranno presi provvedimenti importanti entro il 2035 il Vecchio Continente è a rischio black-out“In Europa siamo di fronte al rischio che le luci si spengano e questo non è uno scherzo”ha dichiarato Fatih Birol, economista capo della IEA. Le ragioni di questo allarme sono piuttosto complesse, ma sostanzialmente si possono ricollegare alla crisi ucraina e al nuovo assetto che gli Stati Uniti stanno cercando di dare al quadro geopolitico internazionale, ma andiamo per ordine. Birol ha affermato che, entro il prossimo decennio, l’Europa potrebbe perdere un quarto dell’energia elettrica, ovvero 150 gigawatt di approvvigionamento, a causa della caotica e disuguale applicazione delle tariffe all’interno della UE, fatto che avrebbe causato una crisi talmente profonda da non permettere il finanziamento di nuovi progetti: “I prezzi dell’energia all’ingrosso sono il 20% più bassi del prezzo del costo di recupero, quindi non c’è nessun appetito per investire. L’Europa deve cercare di ristrutturare profondamente il suo mercato energetico”. E qui viene la nota dolente:

giovedì 5 giugno 2014

Il Papa chiede l'impegno delle istituzioni per garantire i diritti del popolo degli zingari

La “rivoluzione pacifica” di Papa Francesco continua senza sosta, questa volta al centro delle attenzioni del pontefice la delicata questione dei diritti e dei doveri dei popoli nomadi. Bergoglio ha colto l’occasione per esternare il suo richiamo durante l’udienza, tenutasi questa mattina in Vaticano, promossa dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti sul tema “La chiesa e gli Zingari: annunciare il Vangelo nelle periferie”. Semplice nel linguaggio come sempre, ma diretto, come è nel suo stile Papa Francesco ha detto:“Tra le cause che nell’odierna società provocano situazioni di miseria in una parte della popolazione, possiamo individuare la mancanza di strutture educative per la formazione culturale e professionale, il difficile accesso all’assistenza sanitaria, la discriminazione nel mercato del lavoro e la carenza di alloggi dignitosi. Se queste piaghe del tessuto sociale colpiscono tutti indistintamente, i gruppi più deboli sono quelli che più facilmente diventano vittime delle nuove forme di schiavitù”.

lunedì 2 giugno 2014

Fame e denaro, due realtà unite solo da una cosa: il monopolio e... ora si parla di acqua

Si parla di globalizzazione e intanto le multinazionali e le banche fanno cartello per il monopolio delle acque

acqua

Si parla di globalizzazione, social sharing, interconnessioni eppure, come appare sempre più evidente le società umane sono sempre più frammentarie e disgregate. Tra guerre etniche, di religione e secessionismi l'unica cosa che sembra ci tenga legati è il frivolo, la condivisione dei selfie, i messaggini e l'omologazione dell'ultima tendenza di moda Questo naturalmente vale per il “primo mondo”, per usare un termine politically incorret, il “secondo” cerca di adeguarsi mentre il “terzo”, come comune denominatore ha la fame e la miseria in forma di quasi assoluto monopolio. Eppure, paradossalmente, è proprio il monopolio quello che lo accomuna al potere delle grandi banche e delle multinazionali, solo che in questo caso non si tratta di fame e carestie, bensì delle risorse del pianeta. Dopo aver messo le mani sul petrolio attraverso la creazione di cartelli transnazionali che non si curano di sottigliezze come le etnie o le religioni ora l'attenzione delle grandi lobby si è spostata ad est dei Balcani dove si contendono alcuni dei più grandi bacini naturali di gas fossile cambiando gli assetti geopolitici che fino ad ora avevano il loro fulcro nel bacino del Mediterraneo.

Ma i grandi centri del capitale hanno già capito da un pezzo che l'altra risorsa su cui mettere le mani è l'acqua e stanno già operando da tempo, mantenendo un basso profilo, per assicurarsi il monopolio anche di questa risorsa vitale. Tra le banche impegnate nella corsa all'accaparramento alle risorse idriche troviamo grossi gruppi come Goldman sachs, JP Morgan Chase, UBS, Allianz, Barklay Bank, per citarne solo alcune, ma anche grandi magnati dell'economia mondiale come l'ex presidente americano George Bush e famiglia, Li Ka-shing di Hong Kong, Manuel v.Pangilian, filippino. Questi giganti dell'economia mondiale stanno acquistando migliaia di ettari di terreno ricchi di falde acquifere, laghi, diritti per lo sfruttamento, aziende di erogazione ed azioni delle compagnie che si occupano dell'ingegneria e della tecnologia legata alle acque.

Ma mentre le potenti lobby fanno di tutto per essere le uniche a sfruttare queste risorse assistiamo anche alla parallela criminalizzazione dei cittadini a procurarsele autonomamente. Emblematico è il caso di Gary Harrington, nell'Oregon dove lo Stato lo ha accusato di ben 9 capi d'imputazione, condannandolo a 30 giorni di prigione, per la raccolta dell'acqua piovana depositatasi in tre laghetti situati all'interno della sua stessa proprietà. Solo negli Stati Uniti intorno al mercato dell'acqua gira annualmente un fatturato di 425 miliardi di dollari e la Goldman Sachs, nella sua annuale conferenza sui “Cinque rischi principali”, ha dichiarato che una scarsità d'acqua, nel 21esimo secolo potrebbe essere una minaccia molto più grave di quella di cibo ed energia tant'è che nel 2012 la stessa Golman Sachsha acquistato l'azienda Veolia, fornitrice di acqua a 3,5 milioni di abitanti nell'Inghilterra sudorientale mentre nel 2008 si era accaparrata la Water & Drinks, azienda leader nella distribuzione di acqua in bottiglia in Cina.

Il maggiore economista di Citigroup, Willem Buitler, nel 2011 disse che “L’acqua diventerà il bene più importante, di gran lunga più del petrolio, del rame, delle risorse agricole e dei metalli preziosi.”
Nello specifico, una delle opportunità lucrative è la fratturazione idraulica (fracking), in quanto genera una grandissima domanda d’acqua e servizi correlati. Ogni pozzo richiede dai 10 ai 20 milioni di litri d’acqua, l’80% della quale non può essere riutilizzata perché è 10 volte più salata dell’acqua di mare. Citigroup raccomanda ai proprietari di diritti di sfruttamento dell’acqua di venderla alle compagnie di fracking anziché agli agricoltori, perché l’acqua per il fracking puòessere venduta adun prezzo 60 volte più alto di quella perl’agricoltura.

domenica 1 giugno 2014

Quando è troppo è troppo, anche per un “non simpatizzante”. La censura a M5S è aberrante

Non sono un grillino e tanto meno un simpatizzante del Movimento 5 Stelle ma quello che ho scoperto stamattina mi ha fatto incazzare come se lo fossi

no-censura
Generalmente preferisco evitare di scrivere in prima persona, ma quello che ho scoperto stamattina mi ha fatto letteralmente indignare e ho deciso di dirlo forte: circola un'applicazione reperibile sullo store di Google che si chiama“M5Stop”, c'è il nome dell'autore (a dir la verità queste app sono almeno due da quanto ho visto, ma non voglio indagare oltre) e poi c'è questa scritta “Rimuove la spazzatura Grillesca dalla timeline facebook). Come ho detto, e forse come qualcuno avrà capito bene leggendo alcuni dei miei post, non sono assolutamente grillino, non sono d'accordo su come Grillo ha gestito l'enorme potenziale di protesta che era riuscito a motivare intorno al Movimento e non mi schiero a favore di nessuno, ma quell'applicazione è aberrante,incivile e scandalosa!
E' una vergognosa censura che, se non eliminata subito dal web può diventare un pericoloso precedente. Liberi ciascuno di pensarla come gli pare, si può essere in disaccordo, ci si può girare dall'altra parte per non sentire, si può gridare più forte per coprire la voce dell'altro, ma censurare mai, è un gravissimo passo indietro nella storia e richiama ad un triste passato.
In pratica l'applicazione (l'ho provata e poi rimossa) agisce come il famigerato Echelon: non appena individua la parola Grillo o M5S o chissà quale altre key relative all'argomento, oscura il post consigliando di sostituirlo con una frase diversa, ma consentendo comunque di aprirla dietro la propria responsabilità. Spero che il web, di qualunque colore e schieramento si sollevi contro questo abominio. Cercheranno forse di farla passare come una goliardata, ma un domani le parole Grillo o M5S potrebbero essere sostituite con “musulmano”, “meridionale”, “prostituta” o qualunque altra key venga in mente al censore di turno. Quando è troppo è troppo e in questo caso, grillini del Movimento, avete la mia solidarietà, anche se sono uno.
P.S. Anche se non interessa a nessuno, questo sfogo è il primo di una nuova etichetta del mio blog: “In prima persona
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