domenica 3 agosto 2014

L'eccellenza del made in Italy dell'industria di morte

Quando si pensa al made in Italy la prima cosa che ci viene in mente è l'industria della moda, ma siamo anche al 6° posto come produttori di armi

Made_in_Italy
Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri
Cosa viene in mente quando si pensa al made in Italy? Moda? Arte culinaria? Vini di alta classe? Anche, ma siamo però tra i primi 10 produttori mondiali nella produzione di armi: industria di morte made in Italy. Chiaro, per questioni di “decenza formale” è disdicevole fare troppa pubblicità sull'argomento, soprattutto in periodi come questo dove le varie guerre in corso riempiono le pagine di cronaca, ma sicuramente i fatturati fanno tacere le coscienze e poi... suvvia! Creano posti di lavoro, danno da mangiare alle famiglie! Si, ma a quale prezzo però? Siamo inorriditi alle immagini dei poveri bambini afghani dilaniati dalle mine lasciate sui campi di battaglia convinti che fossero giocattoli, gridiamo al genocidio guardando i filmati dei bombardamenti israeliani, proviamo sconforto per le vittime siriane ed ucraine eppure, come diceva De Andrè: “Anche se poi vi credere assolti, siete lo stesso coinvolti” anzi, siamo, perché, al di là delle belle parole che anche in questi giorni il Papa Francesco pronuncia nelle sue omelie, tolleriamo e conviviamo con questa incivile realtà.
Articolo 11 dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana:
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
E' un po' come le scritte sui pacchetti delle sigarette, quelle che ci mettono in guardia sui rischi del fumo per la salute, peccato però che sia proprio lo Stato ad avere l'assoluto monopolio dello spaccio.
Ecco di seguito una lista delle maggiori produttrici made in Italy dell'industria di morte, sicuramente non sarà del tutto esaustiva, ma da l'idea di quanto questo commercio risulti prosperoso e lucrativo:
A.D.C. Armi Dallera Custom; Amadini Sandro & C; Armi Jager; Armi Magap; Armi Salvinelli; Armi Sport; Battaglia Mauro Armi; Benelli; Beretta; Bernardelli; Bettinsoli; Breda; Caesar Guerini; Cicognani Varide; Cosmi Amerigo & Figlio; Domino; Effebi; Euroarms Italia; Fabarm; Fabbrica Armi Isidoro Rizzini (formalmente F.A.I.R.); Fabbrica Armi ValSusa (formalmente FAVS); Falco; Famars; Farè Flavio; Fas Domino; Fausti Stefano; Franchi; Fratelli Gamba; Fratelli Pietta & C; Gamba Renato; Investarm; Lu-Mar; MAG; Mapiz; Marocchi; M.R. New System Arms; Pedersoli; Perazzi; Fratelli Pietta; Piotti; Poli Armi Fratelli; Rizzini; Sabatti; S.I.A.C.E; Silma; Tanfoglio; Aldo Uberti; Valtro; W.R. Saleri; Zoli Antonio
ed alcune tabelle, risalenti al 2006 che rendono ancora più chiara la cosa riguardanti le industrie a compartecipazione statale



Quando ci vantiamo dello stile italiano, ricordiamoci anche del made in Italy dell'industria di morte












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