mercoledì 16 aprile 2014

Canone Rai, il governo studia una misura anti evasione che potrebbe colpire nel mucchio

Il governo è allo studio di un provvedimento per il recupero dell'evasione del canone Rai, ma potrebbe rivelarsi indiscriminato

Canone_rai
Secondo quanto apprende l'Ansa, il governo Renzi appena insediatosi, sarebbe allo studio per un provvedimento anti evasione del canone Rai da inserire nel decreto che vedrà dal prossimo maggio, come ha rassicurato il ministro per l'Economia Pier Carlo Padoan, il famoso bonus di80 euro in più nelle buste paga dei lavoratori con stipendio mensile inferiore ai 1.500 euro. Due le ipotesi al vaglio del governo: la prima sarebbe quella di legare il pagamento del canone Rai non più all'effettivo possesso di un televisore, bensì direttamente alla bolletta elettrica oppure, come caldeggiato da Viale Mazzini e dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli, al nucleo familiare.

Con questa manovra, qualunque forma assuma, bolletta elettrica o nucleo familiare, il recupero potenziale sarebbe di circa 600 milioni di euro e riguarderebbe il 26,5% dei nuclei familiari benché il recupero effettivo sarebbe di 300 milioni di euro divisi a metà tra il Tesoro e la Rai. Attualmente le famiglie che pagano il canone Rai sono il 68,7% con un gettito complessivo di 1,7 miliardi di euro. La conferma di questo provvedimento allo studio viene anche da “Il Fatto Quotidiano” che parla di una lettera inviata da Palazzo Chigi alla Rai dove si chiederebbe alla tv di Stato un contributo per finanziare i provvedimenti annunciati da Renzi ovvero un contributo del 10% del canone Rai pari a 170 milioni di euro.

A questo punto però c'è da fare alcune considerazioni: la prima è che la Rai, oltre al canone, percepisce introiti anche dai vari e frequenti passaggi pubblicitari, al pari delle tv commerciali le quali funzionano benissimo senza chiedere ulteriori balzelli e la seconda, forse più importante, è che con l'introduzione del provvedimento, si colpirebbe indiscriminatamente e in forma presuntiva: non è detto che chi è titolare di una fornitura elettrica debba per forza e matematicamente possedere un apparecchio televisivo, così come non lo è per chi ha uno stato di famiglia, considerando che la povertà in Italia sta assumendo cifre da record, ci sono anche, purtroppo, nuclei familiari che non posseggono nemmeno una casa dove abitare. L'impressione è che quei famosi 80 euro in più siano solo uno specchietto per le allodole perché con l'equo compenso per i dirittiSIAE che vogliono colpire tutti i possessori di telefonini, gli aumenti Irpef ed ora il pagamento del canone Rai su forma presuntiva serviranno solo a pagare nuove tasse. Sembrava un regalo e forse è una fregatura

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