Il tentativo in atto da parte del gruppo islamico dell'ISIS di creare un nuovo Califfato ha portato le loro principali vittime, gli Yazidi, sotto la luce dei riflettori internazionali, ma chi sono costoro?
Quasi del tutto sconosciuti agli occhi
di molti gli Yazidi, o Yezidi, sono i seguaci di una religione
antichissima, lo Yazidismo appunto, che affonda le sue radici intorno
all'anno 4.750 avanti Cristo. Il drammatico conflitto che in questi
giorni sta sconvolgendo l'Iraq ha riportato questo popolo mite sotto
la luce dei riflettori internazionali, vediamo di conoscerlo un po'
più da vicino.
Lo Yazidismo nasce e si sviluppa
principalmente nel nord ovest dell'Iraq, quasi al confine con Siria e
Turchia. Attualmente si stima che i fedeli di questa antica religione
siano tra i 300.000 e gli 800.000 di cui 300.000 dislocate in due
aree dell'Iraq: le montagne del Gebel Singiar e i distretti di
Badinan e Dohuk i restanti sono divisi tra Turchia, Iran, Germania ed
ex Unione Sovietica.
La religione Yazidista racchiude al suo
interno molte influenze di atri culti del Mediterraneo Medio
Orientale: ebraismo, cristianesimo nestoriano, alcune influenze
islamiche ed altri aspetti pagani.
Le pratiche legate al loro culto
prevedono il battesimo, la circoncisione, il digiuno e il
pellegrinaggio, nonché il divieto di mangiare alcuni cibi.
Dal punto di vista dottrinale gli
yazidi credono che il creatore dell'universo sia un unico dio, ma,
come in quasi tutte le altre religioni, ha un antagonista, MelekTa-us, dalle sembianze di pavone, che rappresenterebbe il male. La
cosa curiosa di questa religione è il fatto che il dio creatore,
considerato buono per sua natura intrinseca, sia aureo ed
autosufficiente: non avrebbe senso adorarlo secondo gli yazidi, ma al
contrario è Melek Ta-us, il diavolo, al centro del loro culto, che
diventa così il vero oggetto di offerte e di preghiere con lo scopo
di attenuare la sua malvagità e sia più “disponibile” con il
genere umano.
Questa strana caratteristica della
religione yazidista ha fatto si che la parte più intollerante
dell'islamismo, quella più radicale, li abbia portati ad essere
considerati come adoratori del diavolo tant'è vero che il nome che
veniva dato loro il lingua persiana era Shaioan pereshet, “adoratoridel diavolo” o, in turco, Cyrag Sanderen “spegnitori di lampade”
L'odio verso questa minoranza religiosa
da parte del mondo arabo integralista si può riassumere in un
proverbio di quelle aree: “Tre calamità vi sono al mondo: le
locuste, i topi e i curdi (dove per curdi s'intendono gli yazidi)”
In effetti di questa arcana religione
si conosce ben poco. Quello che si sa è che è una comunità
pacifica e riservata, tollerante verso le altre religioni, ma
fermamente gelosa dei propri culti e che non è mai stata interessata
di compiere azioni di apostolato.
Nel corso dei millenni la religione
yazidita è riuscita a rimanere indenne a vari attacchi mantenendo
intatta la sua misteriosa identità, ora il sedicente Califfato di Al
Bagdadi sta tentando ancora una volta di eliminarla dalla faccia
della terra o, quanto meno dal Medio Oriente
Nessun commento:
Posta un commento