martedì 18 marzo 2014

L'Europa Unita e la secessione veneta mentre Renzi parla di Rinascimento italiano

Renzi parla di Rinascimento economico, l'Europa Unita cerca la coesione e il Veneto la secessione

Rinascimento_economico
La crisi ucraina ha messo in evidenza la poca consistenza dell'Europa Unita la cui voce nel contesto diplomatico conta quanto un due di picche, intanto Renzi, nell'incontro con la Merkel, parla niente po' po' di meno che di Rinascimento economico europeo e la Lega, in appena due giorni, ha raccolto 700.000 firme per rivendicare la secessione del Veneto. Se a tutto questo aggiungiamo anche le recenti restrizioni fatte dalla Svizzera in termini di immigrazione e la recrudescenza dei conflitti culturali e religiosi il quadro complessivo, se non grottesco, è quanto meno confuso.

L'Europa Unita, in sostanza, cosa dovrebbe essere?

Il concetto di Europa Unita per ora sembra avere come unica realtà comune l'introduzione dell'euro, peraltro contestato e messo in dubbio da alcuni Stati dell'Unione, intorno al quale si è costruito un sistema di controllo e di gestione prettamente economico, allora perchè l'Europa non riesce a far sentire in maniera decisiva la sua voce all'interno di una questione internazionale come la crisi ucraina? Semplice: non è nelle condizioni di far valere la propria posizione a livello militare e si trova schiacciata tra due colossi come l'America e la Russia, al massimo può minacciare qualche sanzione economica, ma l'impero sovietico è uno dei principali fornitori di gas del Vecchio Continente e questo lascia spazio a dubbi sull'efficacia di tali minacce, ma intanto

il giovane Renzi parla di Rinascimento economico

Dopo le promesse, tutte da verificare, sul piano di risanamento nazionale proposto dal neo presidente del consiglio, a tratti tacciato di propaganda populista, ora Renzi dichiara che stiamo andando incontro addirittura ad un Rinascimento economico dell'Europa. Ma su cosa si basano queste affermazioni? Forse perché il PIL italiano è salito dello 0,1%? Forse sul fatto che tra qualche mese i lavoratori con stipendi fino a 1.500 euro se ne troveranno 85 in più in busta paga? Oppure che si mettono all'asta le auto blu? La cosa lascia perplessi se a fronte di queste promesse esistono realtà ben più gravi come l'altissimo tasso di disoccupazione, il precariato e le casse integrazioni. Promettere 85 euro in più suona solo come un invito a pizza e birra, ma non risana certo i problemi del Paese. Ma in questo già confuso panorama di boutade si fa strada una realtà più preoccupante:

il Veneto in soli due giorni ha raccolto 700.000 firme per richiedere la secessione

L'Italia, per antica tradizione, ospita già due Stati autonomi: il Vaticano e la Repubblica di San Marino. Ora, secondo le richieste della Lega, dovrebbe lasciare spazio alla nuova Repubblica di Venezia con un salto indietro di secoli che ha dell'incredibile. Cosa significa? Le acque del Tirreno settentrionale diventerebbero territoriali? Dovremo richiedere un visto di soggiorno per visitare la “città più bella del mondo”? Questo ritorno alle Repubbliche Marinare potrebbe spingere altre regioni a fare altrettanto e allora perché no? Ristabiliamo i confini del Sacro Romano Impero.
L'Unione Europea e il Rinascimento renziano altro non sono che belle parole se il Veneto riuscirà nel suo proposito di secessione e forse, ancora una volta, dopo qualche mugugno durante la pausa pranzo, lasceremo che le cose vadano così

2 commenti:

  1. È una vergogna che in un paese, che si crede civile e democratico possa tollerare solo il pensiero di alcuni opportunisti che per questioni prettamente economiche vogliono rendersi indipendenti da uno stato sovrano.

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    1. Ringrazio per il commento l'anonimo lettore, articolo voleva porre esattamente l'attenzione sull'anacronismo della proposta secessionista

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