L'impatto degli OGM, in termini di costo, è altamente superiore a quello che le multinazionali del cibo vogliono farci credere: quello che può apparire un “risparmio” lo pagheremo a caro prezzo
Le motivazioni che le multinazionali
del cibo portano a sostegno per farci passare per buoni gli OGM
(Organismi Geneticamente Modificati) sono principalmente due:
- i costi ridotti nel ciclo produttivo, in quanto tali alimenti hanno una grande resistenza alle piante infestanti, ai parassiti e alle avverse condizioni atmosferiche
- la convinzione che tali alimenti possano essere una delle soluzioni possibili per combattere la fame nel mondo
Naturalmente queste multinazionali non
tengono conto, o meglio, non vogliono tenere conto, di quelli che
sono i cosiddetti “costi sociali”
Si sa da sempre che le monocolture, col
tempo, tendono ad impoverire i terreni sui quali vengono applicate
così come si sa che il bestiame allevato, se nutrito costantemente
con una alimentazione poco variegata, tende ad avere una carenza di
difese immunitarie che devono essere integrate con additivi chimici e
combattute con l'uso di antibiotici. Questi costi aggiuntivi che
sostengono gli allevatori però, non vengono evidenziati
adeguatamente, ma è chiaro che nessuno abbia interesse a farlo.
Al di la delle trionfalistiche
dichiarazioni fatte da queste multinazionali, la Monsanto prima fra
tutte, gli Organismi Geneticamente Modificati non sono del tutto
immuni agli attacchi dei parassiti, ma solo ad alcuni specifici e,
guarda caso, le stesse industrie che detengono i brevetti di tali
prodotti sono anche le principali produttrici degli antiparassitari
necessari a combatterli.
Quindi, oltre ad impoverire il terreno, gli OGM, e la loro coltivazione, apportano allo stesso un'alta
concentrazione di sostanze chimiche di cui ancora non si conoscono
gli effetti su lungo termine. Quello che si sa per certo è che
questi pesticidi stanno già mettendo a rischio di estinzione alcune
specie di uccelli granivori e le api, senza contare le ripercussioni
sulla catena alimentare che vede l'uomo al suo apice.
Le posizioni assunte dai vari Paesi
riguardo l'uso di OGM sono molto diverse. In Russia, per esempio,l'uso di queste colture è severamente vietato dalla legge che le
equipara a veri e propri atti terroristici a danno della salute
pubblica mentre gli Stati Uniti invece, fanno pressioni sui Paesisatellite affinché queste vengano introdotte, sempre in nome del
presunto “risparmio” economico.
In realtà, quello che all'apparenza è
una riduzione dei costi di produzione, si sta già rivelando
un'operazione che pagheremo tutti a caro prezzo in termini di costi
sociali ed ambientali.
Ancora non esistono casistiche
dettagliate sulla relazione che può intercorrere tra l'insorgenza di
masse tumorali e consumo di OGM e se esistono, certamente non vengono
poste all'attenzione dell'opinione pubblica, la clientela finale di
questi prodotti. Per citare le parole di Jeffrey M. Smith, tratte dal
suo libro “Genetic Roulette”: “I
cibi geneticamente modificati sono intrinsecamente non sicuri, e le
attuali analisi di sicurezza non sono capaci di proteggerci o perfino
di identificare la gran parte dei pericoli.”
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