La guerra che Israele combatte contro Hamas avrà pure le sue ragioni strategiche, ma perché chiamare terrorista un intero popolo?
Articolo 28 dello Statuto di Hamas: “L’invasione sionista è veramente malvagia. Non esita a prendere ogni strada e a ricorrere ai mezzi più disonorevoli e ripugnanti per compiere i suoi desideri. Nelle sue attività di infiltrazione e spionistiche, si affida ampiamente alle organizzazioni clandestine che ha fondato, come la massoneria, il Rotary Club e i Lions Club, e altri gruppi spionistici. Tutte queste organizzazioni, siano segrete o aperte, operano nell’interesse del sionismo e sotto la sua direzione. Il loro scopo è demolire le società, distruggere i valori, violentare le coscienze, sconfiggere la virtù, e porre nel nulla l’islam. Sostengono il traffico di droga e di alcol di tutti i tipi per facilitare la loro opera di controllo e di espansione.”
Nascita dello Stato di Israele
Non
c'è dubbio: a partire da quel 18 agosto del 1988 il Movimento di
Resistenza Islamico ha dichiarato guerra ad oltranza contro lo Stato
di Israele, due popoli, due culture e due religioni che non possono
convivere negli stessi territori, almeno non pacificamente in quanto
entrambi ne rivendicano la proprietà.
Fino
al 1939 il popolo ebraico non aveva una sua identità territoriale,
ma quando l'Inghilterra, dopo la pubblicazione del “White Book”nel quale si imponevano fortissime limitazioni all'immigrazione e
alla vendita di terreni agli ebrei quel popolo, perseguitato dalla
furia nazista, decise di insediarsi in Palestina dando così vita
allo Stato di Israele. All'epoca, in pieno svolgimento del secondo
conflitto mondiale, molte delle navi cariche di immigranti ebrei
furono respinte dalle coste britanniche ed alcune finirono col colare
a picco portandosi con se molti dei passeggeri.
Vittime e carnefici
Ma
vedere il popolo ebraico solo come una vittima delle persecuzioni è
del tutto fuorviante e i fatti di questi giorni ne sono la conferma:
per sostenere la causa di uno Stato israeliano nacquero in quel
periodo anche dei gruppi di terroristi (Irgun o Banda Stern per
citarne alcuni) che condussero azioni sia contro gli arabi che contro
gli inglesi. Il più famoso di tutti forse fu l'attentato al KingDavid Hotel dove si contarono quasi 100 vittime. Tra gli
organizzatori di quell'attentato terroristico Benachem Begin e David
Ben Gurion, divenuti poi primi ministri.
E'
evidente che la Storia va oltre le decisioni umane ed ora quel popolo
errante e perseguitato è diventato potente (anche grazie al sostegno
americano), potente ed arrogante nei confronti dei suoi vicini arabi.
Il pretesto di muovere guerra ai palestinesi per difendersi dagli
attacchi di Hamas appare spropositato: a tutt'ora si contano oltre
200 arabi uccisi dai bombardamenti israeliani, di cui la maggior
parte è composta da civili tra cui donne e bambini, mentre il suo
sistema di
difesa anti-missile ha fatto si che da parte israeliana si sia
contato solo un morto.
Certamente
non è la conta delle vittime che fa le ragioni di una guerra ma
l'uso che fa della forza lo Stato di Israele è eccessivo: si
colpisce un intero popolo per punire Hamas, come se tutti i
palestinesi fossero terroristi. Qual'è il limite allora? Chi sono iterroristi in causa?
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