mercoledì 16 luglio 2014

Perché continuano a chiamarli terroristi quando è un popolo terrorizzato?

La guerra che Israele combatte contro Hamas avrà pure le sue ragioni strategiche, ma perché chiamare terrorista un intero popolo?

statuto_di_Hamas
Articolo 28 dello Statuto di Hamas: L’invasione sionista è veramente malvagia. Non esita a prendere ogni strada e a ricorrere ai mezzi più disonorevoli e ripugnanti per compiere i suoi desideri. Nelle sue attività di infiltrazione e spionistiche, si affida ampiamente alle organizzazioni clandestine che ha fondato, come la massoneria, il Rotary Club e i Lions Club, e altri gruppi spionistici. Tutte queste organizzazioni, siano segrete o aperte, operano nell’interesse del sionismo e sotto la sua direzione. Il loro scopo è demolire le società, distruggere i valori, violentare le coscienze, sconfiggere la virtù, e porre nel nulla l’islam. Sostengono il traffico di droga e di alcol di tutti i tipi per facilitare la loro opera di controllo e di espansione.”

Nascita dello Stato di Israele


Non c'è dubbio: a partire da quel 18 agosto del 1988 il Movimento di Resistenza Islamico ha dichiarato guerra ad oltranza contro lo Stato di Israele, due popoli, due culture e due religioni che non possono convivere negli stessi territori, almeno non pacificamente in quanto entrambi ne rivendicano la proprietà.
Fino al 1939 il popolo ebraico non aveva una sua identità territoriale, ma quando l'Inghilterra, dopo la pubblicazione del “White Book”nel quale si imponevano fortissime limitazioni all'immigrazione e alla vendita di terreni agli ebrei quel popolo, perseguitato dalla furia nazista, decise di insediarsi in Palestina dando così vita allo Stato di Israele. All'epoca, in pieno svolgimento del secondo conflitto mondiale, molte delle navi cariche di immigranti ebrei furono respinte dalle coste britanniche ed alcune finirono col colare a picco portandosi con se molti dei passeggeri.

Vittime e carnefici


Ma vedere il popolo ebraico solo come una vittima delle persecuzioni è del tutto fuorviante e i fatti di questi giorni ne sono la conferma: per sostenere la causa di uno Stato israeliano nacquero in quel periodo anche dei gruppi di terroristi (Irgun o Banda Stern per citarne alcuni) che condussero azioni sia contro gli arabi che contro gli inglesi. Il più famoso di tutti forse fu l'attentato al KingDavid Hotel dove si contarono quasi 100 vittime. Tra gli organizzatori di quell'attentato terroristico Benachem Begin e David Ben Gurion, divenuti poi primi ministri.
E' evidente che la Storia va oltre le decisioni umane ed ora quel popolo errante e perseguitato è diventato potente (anche grazie al sostegno americano), potente ed arrogante nei confronti dei suoi vicini arabi. Il pretesto di muovere guerra ai palestinesi per difendersi dagli attacchi di Hamas appare spropositato: a tutt'ora si contano oltre 200 arabi uccisi dai bombardamenti israeliani, di cui la maggior parte è composta da civili tra cui donne e bambini, mentre il suo sistema di difesa anti-missile ha fatto si che da parte israeliana si sia contato solo un morto.
Certamente non è la conta delle vittime che fa le ragioni di una guerra ma l'uso che fa della forza lo Stato di Israele è eccessivo: si colpisce un intero popolo per punire Hamas, come se tutti i palestinesi fossero terroristi. Qual'è il limite allora? Chi sono iterroristi in causa?

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