giovedì 31 luglio 2014

Israele, l'importanza strategica di allevare un nemico: Hamas

Come mai il piccolo Stato di Israele non teme le minacce dell'ONU che lo accusa di crimini di guerra? Che ruolo riveste Hamas nelle strategie di Netanyahu?

Hamas
Che Israele stia compiendo un vero e proprio massacro tra la popolazione civile palestinese è sotto gli occhi di tutti, con la scusa di voler colpire i capi di Hamas per difendere il proprio territorio dai missili che giungono dalla Striscia di Gaza, non esita a colpire anche luoghi che dovrebbero essere protetti dalle Nazioni Unite, anzi, colpisce scientemente proprio quei luoghi che sventolano la bandiera dell'ONU dove donne e bambini cercano rifugio, nonostante l'esercito di Tel Aviv sia informato delle esatte coordinate di quegli obiettivi.
Ban Ki-moon, fa la voce grossa e minaccia di incriminare Israele per crimini di guerra e contro l'umanità, Papa Francesco invita al cessate il fuoco e l'Occidente si dice inorridito, ma la strage continua inesorabile e non mostra intenzione di fermarsi presto.

Perché allora Netanyahu continua a sfidare il Mondo in maniera così sfacciata e qual'è il vero ruolo di Hamas nella sua strategia politica?

Innanzitutto va considerato il fatto che Israele è, insieme all'Arabia Saudita, una delle teste di ponte che gli Stati Uniti hanno nell'area mediorientale del Mediterraneo e che molte delle più importanti lobby economiche del pianeta fanno capo proprio a questo piccolo Stato israeliano con strettissimi collegamenti con gli Stati Uniti: Aipac (American Israel Public Affairs Commitee); Zionist Organization of America o Jewish Councilfor Public Affairs.
A questo si deve aggiungere un altro aspetto importante: benché Israele stia adottando nei confronti del popolo palestinese una vera e propria tattica di “schiacciamento” militare assolutamente impari, tanto che la stessa America, se si fosse trattato di uno Stato islamico, probabilmente sarebbe intervenuta col pretesto di combattere il terrorismo, le eventuali sanzioni da parte dell'ONU sarebbero tutt'al più di carattere economico o diplomatico ma, come si vede per la crisi ucraina , icontraccolpi per l'Occidente sarebbero quanto meno difficili dagestire se non mettendo a rischio determinati schemi economici internazionali.
Ma vediamo perché Netanyahu non vuole distruggere definitivamente Hamas. Senza la presenza del gruppo islamico Israele sarebbe costretta a ritornare al tavolo delle trattative con il partito Fatah (il partito di maggioranza all'interno dell'autorità palestinese) riprendendo gli accordi del novembre 2012 e questo le impedirebbe di tentare di mirare ai giacimenti di gas naturale al largo delle coste di Gaza e nel sottosuolo dell'area stessa della Striscia. Lo schema è semplice: più duro colpisce Tel Aviv e più aspra sarà la reazione di Hamas e, più vittime ci saranno tra i civili e maggiore si farà la vicinanza del popolo palestinese al gruppo islamico dando ad Israele un ulteriore pretesto per lanciare accuse di terrorismo accompagnate da bombardamenti a tappeto

Edward Snowden: scade oggi il permesso di soggiorno in Russia

Snowden

Scade oggi il permesso di soggiorno di Edward Snowden. Che fine farà la “talpa” della CIA?

Oggi scade il permesso di soggiorno in Russia per Edward Snowden, la talpa della CIA che con le sue rivelazioni ha messo in serio imbarazzo il governo americano. Al momento non si sa ancora se il Cremlino deciderà di rinnovarlo.
L’ex agente dei servizi segreti era balzato all’onore della cronaca per aver rivelato pubblicamente l’uso “spregiudicato” dei dati che faceva la NSA (Agenzia per la Sicurezza Nazionale americana) 

mercoledì 30 luglio 2014

Documenti segreti declassificati

Archivio_storico

Da venerdì 1 agosto 2014 sarà possibile ottenere dall’Archivio storico della Camera dei Deputati copia dei documenti segreti declassificati. Come richiederli

Intorno alla fine di aprile di quest’anno il premier Renziaveva annunciato, non senza una certa enfasi, che lo Stato avrebbe “alzato il velo sulle stragi che hanno segnato l’Italia dalla fine degli anni ’60 alla metà degli anni ’80”parlando di “una mole enorme di documenti che saranno presto a disposizione di tutti i cittadini, preso atto che non esiste in materia segreto di Stato”. Niente più segreti quindi sulle stragi di Piazza Fontana (Milano,1969), Gioia Tauro(1970), Peteano (1972), Questura di Milano (1973),Piazza della Loggia (Brescia,1974), treno Italicus(1974), Ustica (1980), stazione di Bologna (1980) e Rapido 904 (1984).

martedì 29 luglio 2014

Le regole Usa per etichettare un terrorista, a qualunque nazionalità appartenga

Terrorista è la parola chiave del terzo millennio, è sufficiente tanto per perseguitare un individuo quanto per muovere una guerra

Watchlisting_Guidance
Si chiama Watchlisting Guidance (Lista dei sorvegliati) ed è un documento di 166 pagine pubblicato nel marzo del 2013 dal Centro Nazionale Antiterrorismo americano. Il testo raccoglie le regole segrete del Governo statunitense che definiscono i criteri per inserire organizzazioni o persone nella banca dati del terrorismo. Sia ben chiaro, essendo oramai in rete, il Watchlisting Guidance è sicuramente de-secretato, ma altrettanto sicuramente è tenuto nascosto agli occhi dei più (bisogna guardare nella stampa internazionale per trovare queste informazioni), ma questo blog è nato per fare controinformazione e lo propone a chi non lo conosce (in questo link la versione originale in pdf).
Contrariamente al solito, questo articolo si astiene dai commenti personali dell'autore, mette solo in evidenza il documento a favore di chi non lo conoscesse (certamente non sono l'unico ad averlo scoperto nella rete) riconoscendo che è trascorso oltre un anno dalla pubblicazione.
Il testo è in inglese, ovviamente, ma con un semplice traduttore online è possibile capirne i significati essenziali. Buona lettura

Roma, svastiche su muri: i primi effetti in Italia del conflitto mediorientale

svastiche

Svastiche su muri e sulle serrande di Roma. Si pensa che il conflitto in Medio Oriente abbia riacceso i peggiori spiriti antisemiti italiani

Roma: la Capitale si è svegliata “sporca” stamattina, ma non di quello sporco oramai fisiologico nei piccoli e grandi centri italiani fatto di cassonetti pieni sacchetti mal riposti, a quello, bene o male c’è rimedio. No oggi si è risvegliata di uno sporco morale e civile difficile da ripulire solo con le lance idrauliche del comune: svastiche e scritte antisemite hanno imbrattato muri e serrande di decine di negozi gestiti da cittadini ebrei.

lunedì 28 luglio 2014

NSA un boomerang che mette a rischio la democrazia USA (o quello che ne resta)

Le intercettazioni telefoniche dell'NSA mettono a rischio la libertà di espressione, è la denuncia fatta da giornalisti e avvocati USA

NSA
I recenti eventi internazionali (crisi ucraina, conflitto israelo-palestinese e ora la situazione dellaLibia) hanno posto in secondo piano la questione dell'NSA (Agenziaper la Sicurezza Americana) che a suo tempo fu sollevata dall'ex analista della CIA Edward Snowden, ma ora è una denuncia fatta da alcuni avvocati e giornalisti americani a riportare a galla la faccenda: le intercettazioni telefoniche dell'Agenzia mettono arischio la democrazia.
La denuncia viene dalla Human RightsWatch e dall'American Civil Liberties Union le quali, in un rapporto congiunto basato su un'indagine svolta tra alcuni avvocati e giornalisti che si occupano di sicurezza ed intelligence sono giunte a questa conclusione. Entrambe le categorie interpellate parlano di una forte compromissione del proprio lavoro nell'ambito della protezione che dovrebbe garantire loro la Costituzione.
“Se gli Stati Uniti non riescono ad affrontare queste preoccupazioni con prontezza ed efficacia -dichiara G. Alex Sinha, autore del rapporto- si potrebbero generare gravi danni a lungo termine sul tessuto della democrazia del Paese”
Senza voler entrare nel significato che gli Stati Uniti danno al termine democrazia è evidente, come sottolineato da Barton Gellman del Washinton Post, uno dei 46 giornalisti intervistato per l'indagine che “L'uso di tecnologie digitali rende sempre più difficile mantenere il riserbo e l'anonimato circa l'origine delle fonti”
In sostanza, prima che lo scandalo dell'NSA venisse alla luce, tanto per i giornalisti quanto per gli avvocati era più facile reperire informazioni riservate su argomenti tenuti “sotto segreto” in quanto le fonti si sentivano garantite dall'anonimato e dal segreto professionale dei propri referenti.
Lo conferma anche Jonathan Landay del McClatchy Quotidian, un giornalista che si occupa di sicurezza nazionale dichiarando che alcune delle sue fonti sono sempre più riluttanti a parlare con lui di qualsiasi cosa, persino esprimere opinioni sulla politica estera degli Stati Uniti o su argomenti considerati come “materiale già classificato”
“Un giornalismo insufficientemente informato -si legge nel rapporto dell' Human RightsWatch e dell'American Civil Liberties Union - può minare l'effettiva partecipazione democratica e di governo”
Secondo Dana Priest, anche lei giornalista del Washingon Post, “Ciò che rende migliore il Governo è il nostro lavoro di divulgatori dell'informazione, se questa viene a mancare le Istituzioni funzionano meno bene e aumenta il rischio di corruzione. La segretezza funziona contro tutti noi”
Le perplessità espresse dagli avvocati invece sono relative al fatto che il Governo potrebbe essere a conoscenza anticipata dei loro piani di difesa e quindi inficiarli prima ancora che vengano esposti in aula.
Il maggiore Jason Wright, avvocato dell'esercito che ha fatto parte della squadra di difesa di Khalid Sheikh Mohammed, ha sollevato un altro problema preoccupante: “Temiamo che le nostre comunicazioni con i testimoni all'estero siano monitorate, questo potrebbe mettere in pericolo l'incolumità dei testimoni”
sembra che alla fine, l'ossessione tutta americana di vedere ovunque terroristi, si stia rivolgendo contro i propri cittadine e quindi contro sé stessa, non sembra che si possa parlare di democrazia


domenica 27 luglio 2014

Guerra di Gaza, i dati che Israele vorrebbe tenere nascosti

“Una sconfitta schiacciante dell'esercito israeliano” così l'ha definita Shimon Siffer sul giornale israeliano Yediot Aharonot parlando del conflitto a Gaza

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Secondo il noto analista israeliano del Yediot Aharonot, Shimon Siffer, “L'esercito israeliano -nel conflitto in corso a Gaza- ha subito una sconfitta schiacciante. L'effetto sorpresa sul quale si basava Israele, non ha ottenuto i risultati sperati” e “La Jihad islamico ed Hamas hanno dato prova di una straordinaria resistenza, dall'inizio di questa offensiva” fatto questo che ha causato nelle fila dei soldati della stella di David, più perdite di quante fossero previste. L’iniziativa della guerra si trova nelle mani di Hamas e dello Jihad islamico”
A confermare le parole di Siffer interviene un altro analista militare della stessa testata, Ron Ben Yashai, il quale afferma sulle stesse pagine che: “Nei primi giorni dell’offensiva contro Gaza, l’Esercito israeliano ha perso vari dei suoi alti ufficiali che dirigevano le forze d’elite. Si tratta di un duro colpo difficilmente riparabile” aggiungendo che durante il corso delle ostilità sono state sganciate su Gaza 120 tonnellate di bombe e che, nonostante tutto, l'esercito israeliano continua ad essere oggetto di attacchi da parte dei palestinesi. Fino ad ora Tel Aviv ha registrato 39 perdite tra i militari a fronte delle centinaia di civili palestinesi tant'è che le Nazioni Unite hanno istruito un procedimento contro lo Stato sionista per crimini di guerra e violazione dei diritti umani contro la popolazione civile.
Le cifre sul numero dei militari israeliani uccisi durante i combattimenti però, secondo Hamas, parlano di 90 vittime.
Israele però cerca di nascondere le cifre e di arginare la fuga di notizie: l'esercito infatti, ha fatto sapere che alcuni soldati e diversi coloni israeliani sono stati arrestati per aver rivelato pubblicamente attraverso i vari social network il numero effettivo delle perdite durante la fase di occupazione della Striscia di Gaza.
Come se non bastasse, a tutti i soldati impegnati nei combattimenti, sono stati confiscati cellulari e dispositivi mobili. In un comunicato l'esercito israeliano ha fatto sapere di aver posto agli arresti alcuni soldati per aver informato le famiglie di un ufficiale e di un soldato della loro morte. Queste informazioni -si legge- non dovrebbero filtrare perché Israele si trova in uno stato sensibile”
Ognuno tragga le sue considerazioni

Russia, nuove sanzioni della Unione Europea: panini e servizi segreti,colpita anche

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L’Unione Europea aumenta le pressioni nei confronti della Russia. Colpiti due alti dirigenti dell’intelligence e Mosca blocca #McDonald’s

Dopo labbattimento del Boeing 777 che ha causato la morte di 298 persone Stati Uniti e Unione Europea hanno deciso, sabato scorso, di aumentare la stretta delle pressioni nei confronti della Russia e prevede un nuovo giro di vite. Nel mirino di Bruxelles 18 aziende russe e 15 cittadini che portano così a 87 il numero dei soggetti entrati nella lista nera delle sanzioni economiche.
Il provvedimento prevede il congelamento dei beni ed il divieto di libera circolazione sul territorio comunitario. La decisione è stata ufficializzata attraverso la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

sabato 26 luglio 2014

Le riforme ai tempi di Twitter, Grillo parla di colpo di Stato

riforme

La politica si fa su Twitter, botta e risposta sulle riforme a colpi di hashtag tra Grillo e Renzi

“Le riforme sono un colpo di Stato, Napolitano si dimetta”. Questo è l’attacco che muove Beppe Grillo dal suo blog dichiarando che il Movimento 5 stelle interromperà le relazioni con “un uomo che ha abdicato al suo ruolo di garante della Costituzione” ed invita gli altri partiti a fare altrettanto prima che sia troppo tardi.
Nel mirino di Grillo c’è la riforma del senato che secondo lui viene proposta attraverso una legge incostituzionale ed invoca nuove elezioni per le quali si dichiara pronto.

venerdì 25 luglio 2014

Mediterraneo da record: il mare più inquinato del mondo

Il mare più inquinato del mondo? Il Mediterraneo. A dirlo due organizzazioni ambientaliste: Greenpeace e la spagnola Oceana

Mediterraneo
Come ogni estate la Goletta Verde di Legambiente ha iniziato il suo pattugliamento nei nostri mari per valutarne la stato di salute, ma da Greenpeace e da un'associazione ambientalista spagnola, Oceana, giungono dati allarmanti: il Mediterraneo è il mare più inquinato del mondo.
L'unico sbocco verso l'oceano Atlantico è lo Stretto di Gibilterra e questo fa sì che il ricambio completo delle acque avvenga ogni 90 anni, ma, pur essendo un mare relativamente poco esteso (quasi due milioni e mezzo di chilometri quadrati di superficie), un terzo del traffico marittimo mondiale si svolge nelle sue acque di cui circa il 20% riguarda il trasporto di sostanze petrolifere.
Eppure, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la fonte maggiore di inquinamento non sono le 12mila navi che mediamente solcano le sue acque annualmente, bensì tutto quello che viene riversato al suo interno dai 69 fiumi che sfociano nel Mare Nostrum: 283 chilometri cubi di acque che raccolgono nel loro tragitto una quantità impressionante di sostanze nocive, solide e liquide provenienti principalmente dalle aree urbane e industriali della terra ferma.
Tra i maggiori responsabili di tale inquinamento primeggiano Italia, Spagna e Francia
I dati raccolti da Greenpeace e da Oceana riguardo lo stato di salute del Mediterraneo evidenziano come sia la plastica la sostanza inquinante principale, sia quella “galleggiante” che quella sommersa (quasi 2000 residui per chilometro quadrato giacciono sui nostri fondali, più che in qualunque fondale marino del mondo).
A questa enorme quantità di inquinanti solidi, vanno aggiunti quelli liquidi disciolti nelle acque: circa 10 grammi di idrocarburi per litro più altre sostanze chimiche di varia natura tra cui il pericolosissimo mercurio che, attraverso l'attività alimentare dei pesci finisce col trovare posto nelle nostre tavole, senza contare i danni che queste sostanze provocano alla fauna e alla flora
In sostanza, rilevano le due associazioni, non sono tanto le grandi catastrofi ambientali ad incidere sull'inquinamento del Mediterraneo quanto le normali attività quotidiane che svolgiamo sulla terra ferma: i casi di naufragi di grosse petroliere sono fatti macroscopici che non possono sfuggire agli occhi delle autorità per cui gli interventi per contenere i danni sono quasi sempre tempestivi e spesso vedono la collaborazione internazionale prodigarsi con uomini e mezzi. Quello che è difficile da controllare invece, sono gli sversamenti illeciti tanto in mare aperto quanto nei fiumi, basti pensare al lavaggio delle cisterne delle navi con acqua marina, agli scarichi industriali abusivi o allo scarico fognario che non passa attraverso i depuratori.
Anni fa si diceva che il mare era in grado di “assorbire” tutto, ma la nostra civiltà non era ancora così tecnologicamente avanzata come oggi, la soluzione quindi va ricercata a monte del problema: una maggiore responsabilizzazione individuale, diminuzione dei consumi, raccolte indifferenziate più efficaci e incremento delle stazioni di depurazione sono le azioni fondamentali da intraprendere se vogliamo che la Goletta Verde possa ancora assegnare le tanto desiderate bandierine blu e... non c'è più un minuto da perdere

giovedì 24 luglio 2014

Pena capitale in America: l'esecuzione di Joseph Rudolph Wood avviene dopo 2 ore di agonia

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L’esecuzione di Joseph Rudolph Wood, morto dopo 2 ore di agonia, suscita nuove polemiche sulla pena capitale

http://www.generazioneweb.net/pena-capitale-in-america-lesecuzione-di-joseph-rudolph-wood-avviene-dopo-2-ore-di-agonia/
25 anni nel braccio della morte in attesa dell’esecuzione e 2 ore di orribile agonia per rendere l’anima a Dio, questa è la giustizia americana. E’ successo in ArizonaJoseph Rudolph Wood, condannato alla pena capitale nel 1989 per l’omicidio della fidanzata e del padre della donna è spirato alle 15.49 di mercoledì (ora locale) dopo quasi due ore da quella che doveva essere una morte rapida e indolore. L’iniezione fatale infatti era stata praticata alle 13.52, ma il nuovo mix a base di midazolam idromorfone, non ha sortito l’effetto desiderato dal legislatore e così, ancora una volta, si riaccendono in America, le polemiche sulla pena di mortehttp://www.generazioneweb.net/pena-capitale-in-america-lesecuzione-di-joseph-rudolph-wood-avviene-dopo-2-ore-di-agonia/

martedì 22 luglio 2014

I conflitti moderni nei social-network

social-network

Dalla Guerra del Golfo alla Siria, dalla crisi ucraina al conflitto israelo-palestinese l’uso dei social-network è diventato un nodo fondamentale

Le prime immagini amatoriali come mezzo per far conoscere al mondo gli orrori della guerra risalgono alla Guerra del Golfo. Fino a quel momento le principali fonti di informazione erano quelle ufficiali accreditate dai rispettivi governi. Ma in quella occasione i social-network hanno fatto la differenza.  Attraverso le riprese fatte coi telefonini chiunque poteva essere non solo testimone, ma anche “informatore” di quello che avveniva in quel territorio massacrato. Alcune finivano direttamente sui canali di video sharing comeYouTube, altre venivano riportate dai grandi media ufficiali. Ora che la tecnologia si è ulteriormente affinata chiunque sia in possesso di uno smartphone e di una connessione internet può comunicare in tempo reale qualunque avvenimento di cui sia testimone e questo, ovviamente, è avvenuto ed avviene in Siria, in Ucraina e nel conflitto israelo-palestinese.http://www.generazioneweb.net/hamas-wants-telegenically-dead-palestinians/

lunedì 21 luglio 2014

Netanyahu: Hamas wants ‘telegenically dead Palestinians’

Netanyahu

In un’intervista rilasciata all’emittente Cnn il premier israeliano afferma: “Hamas usa palestinesi morti telegenici per le sua causa. Più vittime ha, meglio è”

Parole di un cinismo “soffocante” quelle rilasciate alla Cnn: “Hamas usa palestinesi morti telegenici per le sua causa. Più vittime ha, meglio è”. Per assurdo quindi, sembra che i palestinesidebbano essere grati ad Israele per i bombardamenti e per gli attacchi di terra che hanno portato fino ad ora il numero delle vittime ad oltre 500, aggiungendo, dopo la strage di Shajaya che: “Tutte le vittime civili non sono volute da noi, ma sono volute da Hamas”confermando che le operazioni militari in corso a Gazacontinueranno.

domenica 20 luglio 2014

I “bugs” dei social network e la sgradevole sensazione di sentirsi coinvolti

social_network

Alcune considerazioni personali sui rischi dei social network, su alcuni bugs ritenuti normali e sulle cosiddette “bufale”

Viviamo nei social network, ne facciamo parte. Li usiamo per svago, per lavoro, per fare business o semplicemente per curiosità.Twitter è l’amplificatore mediatico della informazione politica, chiunque rivesta un ruolo in qualche modo “professionale” ha un profilo LinkedIn e su Facebook troviamo praticamente tutti. Questi formidabili strumenti ci aiutano quotidianamente a tenere vivi i nostri rapporti sociali (anche se sulla naturalità del fatto restano non poche perplessità),

sabato 19 luglio 2014

Ancora giallo sulle scatole nere, ma già i 298 morti sono oggetto di propaganda politica

Boeing

Aereo abbattuto: 298 morti messi sul tavolo delle trattative, accuse pesanti e nessuna certezza

L’esatta dinamica dell’abbattimento del Boeing MH17 della Malysian Airline non è ancora chiara: 600 miliziani filorussi dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk sorvegliano la zona dove ancora giacciono i corpi delle 298 persone rimaste uccise e sui resti dell’aereo, ma è ancora giallo sulle scatole nere che potrebbero fare luce sulle cause del disastro.

venerdì 18 luglio 2014

Contro mossa di Putin all'embargo americano, viaggio di 6 giorni in America Latina

Putin risponde all'embargo occidentale cercando alleanze in America Latina, prima tappa Cuba

Putin_Castro
Se da una parte l'America, e buona parte del mondo occidentale, hanno posto l'embargo contro la Russia dopo l'annessione della Crimea e la questione ucraina, Vladimir Putin, il leader del Cremlino, non è certo rimasto con le mani in mano. Primagli accordi economici con la Cina ed ora il riavvicinamento ai Paesi latino americani, in cerca di nuove alleanze strategiche. Oggi il presidente russo è sbarcato a Cuba per incontrare Raul Castro, l'attuale presidente, e Fidel, storico alleato dai tempi dell'Unione Sovietica. Non solo un viaggio di rappresentanza politica quello di Putin, ma un vero piano di accordi strategici ed economici. Infatti la Russia ha dichiarato di azzerare del 90% il debito di 35,2 miliardi di euro che Cuba si trascinava dietro dai tempi dell'URSS. In realtà la decisione era già stata presa in considerazione dal premier russo Dmitri Medvedev nell'ottobre scorso durante un suo precedente incontro nell'isola caraibica, ma l'ok definitivo della Duma, il ramo basso del parlamento russo, si è avuto solo venerdì scorso.
Putin, a sorpresa, si è anche recato in Nicaragua dove ha incontrato un altro storico alleato, Daniel Ortega, il famoso rivoluzionario sandinista. Anche in questo caso il presidente russo si è detto disposto ad un rafforzamento dei rapporti economici con il Paese centro americano.
Nell'agenda di Putin anche una visita in Brasile ed una in Argentina nel quadro di quello che viene definito BRICS, l'unione economica con i principali Paesi emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sud-Africa.
Putin comunque, non si è limitato solo al generoso regalo fatto a Cuba con il quasi totale azzeramento del debito: tra lui e Raul Castro sono stati siglati degli importanti accordi bilaterali relativi all'esplorazione petrolifera al largo dell'isola, per la creazione di un nodo aereo internazionale e per l'equipaggiamento di due impianti termoelettrici per un valore pari a 1,6 miliardi di dollari.
Se la NATO dunque, fa pressione intorno ai confini russi nella speranza di poter mettere le mani sui giacimenti di gas ucraini e per avere un affaccio sul Mar Nero, la Russia non fa da meno e rilancia nel quadro di una strategia geopolitica intercontinentale, non resta che attendere gli eventi

Dai raid aerei ai tanks, Israele ha invaso la Striscia di Gaza. Hamas: “Sarà la vostra tomba”

Striscia_di_Gaza

Dopo gli infruttuosi tentativi di mediazione diplomatica proposti dall’Egitto Israele ha iniziato l’offensiva da terra invadendo la Striscia di Gaza

La situazione nella Striscia di Gaza è oramai drammatica: dopo 10 giorni di martellanti bombardamenti aerei Israele è passata alla fase terrestre dell’invasione in territorio palestinese. Hamas“Sarà la vostra tomba”
L’attacco di terra delle forze israeliane è scattato nella serata di ieri do po l’ordine impartito dal premier Benjamin Netanyahu e dal ministro della difesa Moshe Yaloon.

mercoledì 16 luglio 2014

Perché continuano a chiamarli terroristi quando è un popolo terrorizzato?

La guerra che Israele combatte contro Hamas avrà pure le sue ragioni strategiche, ma perché chiamare terrorista un intero popolo?

statuto_di_Hamas
Articolo 28 dello Statuto di Hamas: L’invasione sionista è veramente malvagia. Non esita a prendere ogni strada e a ricorrere ai mezzi più disonorevoli e ripugnanti per compiere i suoi desideri. Nelle sue attività di infiltrazione e spionistiche, si affida ampiamente alle organizzazioni clandestine che ha fondato, come la massoneria, il Rotary Club e i Lions Club, e altri gruppi spionistici. Tutte queste organizzazioni, siano segrete o aperte, operano nell’interesse del sionismo e sotto la sua direzione. Il loro scopo è demolire le società, distruggere i valori, violentare le coscienze, sconfiggere la virtù, e porre nel nulla l’islam. Sostengono il traffico di droga e di alcol di tutti i tipi per facilitare la loro opera di controllo e di espansione.”

Nascita dello Stato di Israele


Non c'è dubbio: a partire da quel 18 agosto del 1988 il Movimento di Resistenza Islamico ha dichiarato guerra ad oltranza contro lo Stato di Israele, due popoli, due culture e due religioni che non possono convivere negli stessi territori, almeno non pacificamente in quanto entrambi ne rivendicano la proprietà.
Fino al 1939 il popolo ebraico non aveva una sua identità territoriale, ma quando l'Inghilterra, dopo la pubblicazione del “White Book”nel quale si imponevano fortissime limitazioni all'immigrazione e alla vendita di terreni agli ebrei quel popolo, perseguitato dalla furia nazista, decise di insediarsi in Palestina dando così vita allo Stato di Israele. All'epoca, in pieno svolgimento del secondo conflitto mondiale, molte delle navi cariche di immigranti ebrei furono respinte dalle coste britanniche ed alcune finirono col colare a picco portandosi con se molti dei passeggeri.

Vittime e carnefici


Ma vedere il popolo ebraico solo come una vittima delle persecuzioni è del tutto fuorviante e i fatti di questi giorni ne sono la conferma: per sostenere la causa di uno Stato israeliano nacquero in quel periodo anche dei gruppi di terroristi (Irgun o Banda Stern per citarne alcuni) che condussero azioni sia contro gli arabi che contro gli inglesi. Il più famoso di tutti forse fu l'attentato al KingDavid Hotel dove si contarono quasi 100 vittime. Tra gli organizzatori di quell'attentato terroristico Benachem Begin e David Ben Gurion, divenuti poi primi ministri.
E' evidente che la Storia va oltre le decisioni umane ed ora quel popolo errante e perseguitato è diventato potente (anche grazie al sostegno americano), potente ed arrogante nei confronti dei suoi vicini arabi. Il pretesto di muovere guerra ai palestinesi per difendersi dagli attacchi di Hamas appare spropositato: a tutt'ora si contano oltre 200 arabi uccisi dai bombardamenti israeliani, di cui la maggior parte è composta da civili tra cui donne e bambini, mentre il suo sistema di difesa anti-missile ha fatto si che da parte israeliana si sia contato solo un morto.
Certamente non è la conta delle vittime che fa le ragioni di una guerra ma l'uso che fa della forza lo Stato di Israele è eccessivo: si colpisce un intero popolo per punire Hamas, come se tutti i palestinesi fossero terroristi. Qual'è il limite allora? Chi sono iterroristi in causa?

Gaza, la breve tregua tra Hamas ed Israele è terminata, riprendono le ostilità

HamasTregua di paglia quella tra Hamas ed Israele, dopo il cessate il fuoco proposto dall’Egitto riprendono le ostilità nella Striscia di Gaza

Sembrava che la mediazione egiziana avesse portato Hamas ed Israele ad un cessate il fuoco per fermare la strage di civili nellaStriscia di Gaza, ma così non è stato.
A gettare acqua ghiacciata sull’ipotesi di una tregua è stato il braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Quassam, che in un comunicato hanno affermato: “Se il contenuto di questa proposta è quello che sembra, si tratterebbe di una resa e noi la rigettiamo senza appello” e così il lancio di razzi verso Israele è continuato con almeno 35 invii ai quali sono seguiti i bombardamenti israeliani su Gaza

lunedì 14 luglio 2014

OGM, il “risparmio” che pagheremo a caro prezzo

L'impatto degli OGM, in termini di costo, è altamente superiore a quello che le multinazionali del cibo vogliono farci credere: quello che può apparire un “risparmio” lo pagheremo a caro prezzo

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Le motivazioni che le multinazionali del cibo portano a sostegno per farci passare per buoni gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) sono principalmente due:
  • i costi ridotti nel ciclo produttivo, in quanto tali alimenti hanno una grande resistenza alle piante infestanti, ai parassiti e alle avverse condizioni atmosferiche 
  • la convinzione che tali alimenti possano essere una delle soluzioni possibili per combattere la fame nel mondo
Naturalmente queste multinazionali non tengono conto, o meglio, non vogliono tenere conto, di quelli che sono i cosiddetti “costi sociali
Si sa da sempre che le monocolture, col tempo, tendono ad impoverire i terreni sui quali vengono applicate così come si sa che il bestiame allevato, se nutrito costantemente con una alimentazione poco variegata, tende ad avere una carenza di difese immunitarie che devono essere integrate con additivi chimici e combattute con l'uso di antibiotici. Questi costi aggiuntivi che sostengono gli allevatori però, non vengono evidenziati adeguatamente, ma è chiaro che nessuno abbia interesse a farlo.
Al di la delle trionfalistiche dichiarazioni fatte da queste multinazionali, la Monsanto prima fra tutte, gli Organismi Geneticamente Modificati non sono del tutto immuni agli attacchi dei parassiti, ma solo ad alcuni specifici e, guarda caso, le stesse industrie che detengono i brevetti di tali prodotti sono anche le principali produttrici degli antiparassitari necessari a combatterli.
Quindi, oltre ad impoverire il terreno, gli OGM, e la loro coltivazione, apportano allo stesso un'alta concentrazione di sostanze chimiche di cui ancora non si conoscono gli effetti su lungo termine. Quello che si sa per certo è che questi pesticidi stanno già mettendo a rischio di estinzione alcune specie di uccelli granivori e le api, senza contare le ripercussioni sulla catena alimentare che vede l'uomo al suo apice.
Le posizioni assunte dai vari Paesi riguardo l'uso di OGM sono molto diverse. In Russia, per esempio,l'uso di queste colture è severamente vietato dalla legge che le equipara a veri e propri atti terroristici a danno della salute pubblica mentre gli Stati Uniti invece, fanno pressioni sui Paesisatellite affinché queste vengano introdotte, sempre in nome del presunto “risparmio” economico.
In realtà, quello che all'apparenza è una riduzione dei costi di produzione, si sta già rivelando un'operazione che pagheremo tutti a caro prezzo in termini di costi sociali ed ambientali.

Ancora non esistono casistiche dettagliate sulla relazione che può intercorrere tra l'insorgenza di masse tumorali e consumo di OGM e se esistono, certamente non vengono poste all'attenzione dell'opinione pubblica, la clientela finale di questi prodotti. Per citare le parole di Jeffrey M. Smith, tratte dal suo libro “Genetic Roulette”: I cibi geneticamente modificati sono intrinsecamente non sicuri, e le attuali analisi di sicurezza non sono capaci di proteggerci o perfino di identificare la gran parte dei pericoli.”

La guerra di Israele per accaparrarsi le risorse palestinesi

La_guerra_di_Israele

Israele cerca di mettere le mani sui giacimenti petroliferi e di gas naturale nei pressi di Gaza, ecco i motivi della guerra in atto

I rapimenti e le terribili esecuzioni di Eyal YifrahGilad ShaarNaftali Fraenkel (israeliani) e Mohammad Abu Khedeir (palestinese) altro non sono stati che i riprorevoli pretesti per mettere in atto una vera e propria guerra per il possesso dei giacimenti petroliferi e le riserve di gas naturale presenti in abbondanza nei dintorni di Gaza, ma per fare questo è necessario mettere Hamas fuori combattimento. Come ha ieri annunciato Moshe Ya’alon, ex capo di stato maggiore dell’IDF (Israeli Defence Force o Forza di Difesa Israeliana)

domenica 13 luglio 2014

Tasse, Equitalia punta ad un approccio più soft

Equitalia

Mini rivoluzione in Equitalia: per gli importi dovuti sotto i 2000 euro metterà in atto una procedura meno aggressiva.

Sempre di debiti si tratta, ma Equitalia ha annunciato che per le cifre dovute allo Stato che arrivano fino ai 2000 euro, la procedura di riscossione sarà meno “aggressiva” nei confronti del contribuente moroso mentre, sul piano dell’evasione fiscale, l’obiettivo del governo è quello di perfezionare la tracciabilità dei pagamenti per rendere più efficace la lotta ai grandi evasori.

venerdì 11 luglio 2014

L'arrogante dittatura della “democrazia” americana

Non c'è conflitto sul pianeta dove non ci sia la “longa manus” della dittatura democratica americana

Dittatura_americana
Dietro il pretesto di combattere il terrorismo a livello globale l'America, vuoi con i suoi apparati militari, vuoi con le infiltrazioni dell'intelligence, opera su tutto il pianeta per imporre il suo “Ordine Mondiale”, una vera e propria “dittatura democratica” di cui si sente l'unica ed esclusiva depositaria. Dopo gli attentati dell'11 settembre del 2001 (attentati sui quali sono stati espressi dubbi sulla vera paternità di Al Qaeda) l'allora presidente George Bush dichiarò la sua guerra totale contro il terrorismo e fu il pretesto per dare il via all'operazione Desert Storm con la quale invase l'Iraq colpevole, secondo gli Stati Uniti, di possedere armi di distruzione di massa, cosa rivelatasi poi non vera.
Da allora la parola “terrorista” viene usata contro tutto ciò che esprime disaccordo con gli Stati Uniti e le sue Nazioni satellite: è il caso dei secessionisti russofoni dell'est dell'Ucraina, ma questa volta la posta in gioco è ben più alta e Washington sta giocando la partita sull'Europa contro la Russia e probabilmente anche la Cina. Se gli attentati contro le torri gemelle potevano essere considerate come un attacco diretto sul suolo degli Stati Uniti non si capisce bene la ragione per cui la CIA abbia prima fomentato e poi sostenuto il governo di Kiev nella repressione contro i ribelli ucraini, o meglio, si conosce, ma si preferisce puntare ancora sul principio della democratizzazione forzata per distrarre l'attenzione dagli interessi economici in gioco che riguardano il dominio sull'Europa e l'approvvigionamento delle risorse di gas naturale presenti in quelle remote regioni.
L'America sta stuzzicando l'orso russo per spingerlo a reagire, ma Putin, contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, mantiene una calma prudente e, oltre ad aver stretto rapporti commerciali con la Cina, intende ridisegnare l'ordine economico mondiale privando il dollaro del monopolio sulle transazioni mentre ha già preparato un “Libro Bianco” nel quale sono documentate accuratamente tutte le violazioni avvenute in Ucraina dal dicembre 2013 al marzo del 2014, libro bianco di cui certamente, la propaganda occidentale non vuole che si venga a conoscenza. Il rischio che gli Stati Uniti passino palesemente dalla parte del torto adesso è molto alto  

Ucraina e Medio Oriente, Mogherini a Mosca si mantiene sul vago

Mogherini

La ministra Mogherini da Mosca si è pronunciata sulla posizione dell’Italia riguardo l’Ucraina e il Medio Oriente.

Il suono sordo dei cannoni copre la voce del buon senso, dall’Ucraina al Medio Oriente sembra che le diplomazie stentino a far valere il loro peso. Mercoledì scorso la nostra ministra degli Esteri, Federica Mogherini, è stata a Mosca per un colloquio col suo omologo russoSerghei Lavrov, e a Kiev, dove si è intrattenuta con il premier Arseni Yatsenyuk e il presidente Petro Poroshenko.

giovedì 10 luglio 2014

Bombardamenti su Gaza: le preoccupazioni dell'ONU

Oggi il Consiglio dell’ONU terrà una riunione d’urgenza a porte chiuse per discutere degli sviluppi della crisi israelo-palestinese

Dopo il terzo giorno di bombardamenti su Gaza da parte dell’aviazione israeliana le preoccupazioni per un’escalation del conflittosi fanno sempre più forti. Oggi alle 10.00 (ore 16.00 italiane) si terrà un Consiglio d’urgenza alle Nazioni Unite per discutere delle possibili soluzioni per evitare che la crisi israelo-palestinese degeneri in una vera e propria guerra. Il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon, ha già parlato telefonicamente con i leader dei due paesi:“Gaza è sul filo del rasoio -ha detto- la situazione sempre più grave sta diventando una spirale che va verso il basso e potrebbe rapidamente sfuggire al controllo di chiunque”.

mercoledì 9 luglio 2014

Israele e Palestina, dopo i tragici rapimenti la situazione degenera in conflitto

Tra Israele e Palestina oramai è conflitto sul campo, i tragici rapimenti e le uccisioni di questi giorni sono stati l’innesco

C’era da aspettarselo, dopo i rapimenti e gli orrendi omicidi dei quattro innocenti (tre israeliani ed un palestinese), la tensione tra IsraelePalestina è arrivata alle stelle: 40.000 riservisti allertati e pronti a scendere in campo dalla parte israeliana e fitto lancio di missili da parte di Hamas nel tentativo di colpire il cuore dello stato ebraico: sembra che sia in atto una vera e propria guerra.
File di carri armati con la stella di Davide sono diretti verso laStriscia di Gaza mentre, nelle ultime 48 ore, 146 raid aerei hanno colpito, come ha dichiarato il portavoce dell’esercito Peter Lerner“campi di addestramento, basi militari, 96 lanciatori di razzi, tunnel e case di singoli terroristi”.

martedì 8 luglio 2014

L'ex femen Amina aggredita in piazza a Parigi

Amina_Sboui

Amina Sboui denuncia su Facebook l’aggressione di cinque islamisti che le hanno rasato capelli e sopracciglia

Amina Sboui, la ex femen tunisina balzata alle cronache internazionali per le sue manifestazioni a seno nudo ha denunciato di essere stata aggredita intorno alle 5.00 di domenica 5 luglio da cinque uomini nella metropolitana adiacente alla piazza parigina diClichy.

lunedì 7 luglio 2014

Kenya, attacco Shebab almeno 29 i morti tra cui una turista russa

Shebab

Nuovi attacchi dei guerriglieri di Shebab nell’area di Lamu: a Mombasa uccisa anche una turista russa

Kenia, secondo fonti del ministero dell’Interno kenyano, nella serata di sabato scorso guerriglieri armati del gruppo somalo ribelle diShebab avrebbero fatto irruzione nelle aree costiere di Hindi, contea di Lamu e di Gamba, nella contea di Tana River, entrambe considerate a vocazione turistica.
Entrambe gli attacchi sono stati rivendicati da Shebab. Il primo sarebbe avvenuto all’interno di un centro commerciale mentre il secondo avrebbe visto come obiettivo un commissariato di polizia.

domenica 6 luglio 2014

CSM, si vota il rinnovo tra le polemiche per gli sms del sottosegretario Ferri

Oggi e domani si vota per il rinnovo del CSM. Gli sms del sottosegretario Cosimo Ferri hanno causato non poche polemiche.

Un messaggio di poche righe inviato sui telefonini dei colleghi e scoppia la polemica: “Per le prossime elezioni mi permetto di chiederti di valutare gli amici Lorenzo Pontecorvo e Luca Forteleoni, ti ringrazio per la squisita attenzione”. Il messaggio, che potrebbe leggersi solo come un suggerimento di un amico/collega, però porta la firma di Cosimo Ferri, ex leader di Magistratura Indipendente 

La Corea del Nord potenzia il numero degli hacker per i cyberattacchi

Corea_del_nord

Quasi raddoppiati in due anni gli hacker che la Corea del Nord utilizza per sferrare i cyberattacchi

Secondo quanto affermato dall’agenzia sudcoreana Yonhap, laCorea del Nord, nel corso degli ultimi due anni ha quasi raddoppiato il numero di agenti impiegati per le azioni di “cyberattacchi”,

sabato 5 luglio 2014

Bruciato vivo, è questa l'atroce rivelazione sulla morte del ragazzo palestinese

Mohammad_Abu_Khedier

I risultati dell’autopsia preliminare sul corpo di Mohammad Abu Khedier sono agghiaccianti: pare che il giovane palestinese sia stato bruciato vivo.

L’agenzia palestinese Maan ha riferito, citando le parole del procuratore generale dello Stato di Palestina, Muhammad Abd al-Ghani Uweili, che Mohammad Abu Khedeir, il giovane sedicenne rapito negli scorsi giorni, sia stato bruciato vivo. Durante l’autopsia preliminare infatti, sono state riscontrate tracce di fuliggine nelle vie respiratorie e nei polmoni.

Chimerismo, DNA, caso Yara e prova regina: dubitare è lecito

Chimerismo

Chimerismo: se ne parla poco o niente, ma nel caso Yara, la prova regina, ovvero le tracce del DNA trovate sul suo corpo, riportano alla luce l’argomento

Esiste un fenomeno di cui si parla poco o niente tanto nell’ambito forense quanto in quello mediatico. Si chiama chimerismo, ovvero la coesistenza di due tipi di DNA diversi all’interno di uno stesso individuo. Il caso della povera Yara Gambirasio, seguito dall’arresto del presunto assassino, Massimo Giuseppe Bossetti e quella che gli investigatori definiscono la “prova regina”, se considerato sotto questa prospettiva, potrebbe lasciare il campo a diversi dubbi, quanto meno di carattere generale, ma procediamo con ordine.

venerdì 4 luglio 2014

Il Pentagono decide: F-35 a terra a causa di problemi tecnici

I tanto decantati e discussi F-35 restano a terra per ordine del Pentagono, un incendio prima del decollo mette in discussione la sicurezza del velivolo

Restano a terra i Joint Strike Fighter-F-35 della flotta aerea americana, lo ha ordinato il Pentagono dopo l’incendio che lo scorso 23 giugno è scoppiato a bordo di uno di essi durante la fase di decollo dalla base aerea di Eglin in Florida, fortunatamente senza conseguenze per i piloti.
Secondo quanto riferito dall’ammiraglio John Kirby, portavoce del Pentagono, le cause che hanno provocato l’incendio non sono ancora note: “Sono stati richiesti ulteriori controlli ai motori degliF-35 e la ripresa dei voli sarà decisa sulla base dell’esito dei controlli e dell’analisi delle informazioni raccolte” ha dichiarato.

giovedì 3 luglio 2014

Medio Oriente, dopo la morte del giovane palestinese si temono altre violenze

Medio_Oriente
Si teme che la morte del giovane palestinese trovato morto in un bosco possa incendiare ancora di più la delicata situazione in Medio Oriente

La situazione resta esplosiva in Medio Oriente, dopo il ritrovamento dei corpi dei tre giovani seminaristi israeliani, rapiti, uccisi e poi bruciati ora è stata la volta di un diciassettenne palestineseMohammed Abu Khedir, sembra di assistere ad una faida tra nazioni dove le vittime sono degli innocenti. Le autorità israeliane al momento non si sbilanciano, ieri sera il ministro Aharonovitch ha aggiornato il presidente Netanyahu durante un incontro per la Sicurezza dichiarando in seguito alla stampa: “Allo stato attuale è ancora impossibile determinare il motivo”

mercoledì 2 luglio 2014

Animali buoni e animali cattivi? Forse, per chi vende insetticidi

Esistono animali buoni e animali cattivi? Arriva il caldo e ci sarà il consueto abbandono di animali, si alzeranno voci di protesta, ma ci si proteggerà dalle fastidiose zanzare.

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   Estate, come tutti gli anni si ripresenta il solito, drammatico problema dell'abbandono degli animali domestici, in special modo i cani, posti al centro di campagne di sensibilizzazione organizzate da enti e istituzioni spesso sponsorizzati da personaggi noti dello sport e dello spettacolo (sarebbe interessante sapere se lo fanno a titolo gratuito o se anche questo profondo amore per gli amici a quattro zampe non sia un pretesto per intascare altro denaro), ma al tempo stesso altri messaggi vengono diffusi con altrettanta enfasi, messaggi di sterminio. Già perché evidentemente ci sono animali buoni ed animali cattivi: zanzare, mosche e pappataci appartengono inesorabilmente alla seconda categoria.
Ma per quale ragione si fanno queste distinzioni? Certamente la secolare convivenza con cani e gatti ha fatto si che queste creature siano diventate parte integrante della nostra società di esseri umani, ma va anche ricordato che in alcuni paesi asiatici la carne di cane è considerata una prelibatezza e che gli stessi vengono detenuti e macellati all'aperto come facciamo noi con il pesce fresco dei mercati mentre in alcune regioni d'Italia igatti facevano parte della cucina popolare e forse, benché vietato dalla legge, ne fanno ancora parte.
Ma mettendo da parte i punti di vista dei vegetariani e dei vegani, i quali escludono completamente gli animali dal discorso alimentare, possiamo notare che da noi la carne di bovino è un elemento essenziale della nostra economia, mentre in India le vacche sono considerate sacre e il maiale, diffusamente allevato nel nostro Paese e utilizzato per numerosi insaccati, per i musulmani, appena al di là del Mediterraneo, è un vero e proprio tabù.
Stessa contraddizione per il cavallo: adorato da alcuni e “magnato” da altri.
Ovviamente, quindi, il discorso è puramente culturale: quello che ci fa stabilire quali sono gli animali buoni e gli animali cattivi è il contesto sociale in cui viviamo.
Quello che appare meno ovvio invece è l'aspetto contraddittorio di certe pubblicità che ci fanno vedere le zanzare come esseri maligni posti in agguato delle nostre serene grigliate all'aperto, creature da combattere e distruggere con tutti i mezzi necessari, persino con quelle strane lampade azzurrine che tanto sanno di sedia elettrica e ci si domanda: quanto può essere educativo un tale esempio?
Già, i produttori di insetticidi non si pongono certo di questi problemi, l'importante è vendere e non importa il significato intrinseco del messaggio: ci sono animali buoni e animali cattivi dimenticando che l'equilibrio naturale del pianeta si basa sulla convivenza di tutte le creature

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