Da un'esperienza personale un appello a tutti gli autori: non fatevi rubare i contenuti, difendetevi dai ladri del web
Raramente scrivo sul blog in prima
persona, lo faccio solo quando mi sento coinvolto emotivamente e
questo è uno di quei momenti: un articolo postato qualche giorno fa
è stato ricopiato per intero (foto e link compresi) da almeno 5 siti
che ho verificato. A onor del vero devo riconoscere che in alcuni
casi, alla fine dell'articolo qualcuno di questi si sia degnato di
indicare la fonte, alle volte indicando il nome del mio blog, alle
volte inserendo solamente un link. Grazie tante, ma che senso ha?
Chi, in questa rete frettolosa si prenderebbe la briga di andare alla
fonte per rileggere il medesimo contenuto? Piuttosto, forse, se è
rimasto incuriosito dall'articolo si tratterrà sul sito per leggere
altri pezzi con buona pace dell'autore originale. In alcuni casi
addirittura, ho visto che si è trattato di un vero e proprio furto
intellettuale: in calce all'articolo c'era una firma che non era la
mia.
Non si tratta solo di una questione
legale (il plagio è considerato un reato a tutti gli effetti,
punibile anche con il carcere come
si può leggere da questo link), ma soprattutto etica e morale.
Ho pubblicato un post in vari gruppi
social per mettere al corrente di questa pratica quanto meno poco
corretta, ma con questo articolo vorrei invitare quanti più blogger,
giornalisti e autori in generale a prestare molta attenzione a questi
furti di contenuti intellettuali, di qualunque natura essi siano,
dalle ricette di cucina alla politica.
Alcuni di questi siti truffaldini si
spacciano come aggregatori di notizie, come vere e proprie vetrine
dei migliori contenuti sul web, se così fosse, come effettivamente
fanno quelli davvero seri (citoLiquida, tanto per fare un esempio) dovrebbe essere semplicemente
pubblicato un breve estratto dell'articolo che faccia intendere al
lettore l'argomento trattato e poi dirigerlo direttamente al sito
dove potrà leggerlo per intero, magari apprezzando altri contenuti
simili.
Tra le tante cose che si aspetta un
autore, oltre alla gratificazione personale c'è l'aspetto economico
che può essere tradotto in denaro (banner pubblicitari di varia
natura) o riconoscimento di professionalità, privarlo di questi
elementi in maniera truffaldine è un vero e proprio crimine
culturale.
Ma andiamo sul concreto: scovare questi
siti non è affatto difficile. E' sufficiente andare nelle proprie
dashboard ed ispezionare l'origine del traffico, lì si trovano i
siti che hanno linkato il vostro articolo, basta entrare dentro e
controllare che sia solamente una citazione (apprezzabilissimo)
oppure un vero e proprio furto. Altro sistema è quello di utilizzare
un qualunque programma antiplagio messo a disposizione dalla rete e
fare ogni tanto dei controlli occasionali. In ultimo, metodo ancora
più semplice, evidenziare con il mouse una parte di testo, quella
che considerate unica del vostro contenuto, cliccare col tasto destro
e, dal menù che compare selezionare “cerca con google”.
Troverete tutte le corrispondenze a quelle parole chiave.
Concludo con una proposta: inserire
alla fine di ogni articolo un breve disclaimer dove si avverte che il
sito effettua controlli casuali per verificare eventuali plagi di
contenuti e che, nel caso venissero scoperti, saranno segnalati al
motore di ricerca: il rischio per i furbi, oltre a quello penale, è
di essere bannati da Google, qui c'è il link per accedere al servizio.
Nell'augurare buona scrittura agli
onesti ricordo che qualunque consiglio, parere o suggerimento sarebbe
senz'altro il benvenuto.
Francesco
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