Fermati a Whuppertal 11 islamisti salafiti. Indossavano un giubbetto con la scritta Sharia Police ed è polemica in Germania
Di certo la notizia non poteva passare
sotto silenzio, soprattutto se si accompagna a quelle che giungono
dall'Iraq e dalla Siria e c'è da immaginare che sarà oggetto di
molte discussioni: nella città tedesca di Whuppertal, nel Land
occidentale del Nord Reno-Westfalia (350.000 abitanti) da alcuni
giorni sono comparse nelle strade urbane delle ronde di giovani
islamici con indosso un giubbetto ad alta visibilità su cui
campeggia la scritta “Sharia Police”
Scopo delle ronde, che si dichiarano di
stretta osservanza salafita, è quello di far rispettare la legge
coranica, soprattutto nella giornata di venerdì dedicata, secondo le
loro credenze, alla preghiera.
L'attività principale della Sharia
Police consiste nella distribuzione di volantini in cui si invitano i
passanti ad astenersi dal consumo di alcool, dalle droghe, dalle
scommesse, un richiamo al Corano quindi e un rispetto alle sue leggi.
La faccenda però, ha suscitato non
poche polemiche soprattutto a causa della psicosi causata dalle
recenti decapitazioni dell'ISIS e dal rischio concreto che il
Califfato islamico possa fare opera di reclutamento per la jihad
proprio nel cuore della stessa Europa.
Le prime voci a farsi sentire sono
state quelle delle autorità tedesche: “Non tollereremo né
intimidazioni né provocazioni” ha dichiarato Brigitta Radermacher,
capo della polizia di Whuppertal, ricordando che in Germania è
esclusivamente lo Stato legittimato ad istituire azioni di polizia a
cui ha fatto eco Peter Jung, il sindaco della città vicino al
partito di Angela Merkel (Cdu) rilasciando al Taggespiegel che “La
città è orgogliosa di come le persone di diversa estrazione
politica e religiosa convivano in pace” condannando l'azione dei
salafiti “nel modo più fermo”
In effetti nella Renania
settentrionale, che conta circa 18 milioni di abitanti, la presenza
di stranieri e di immigrati, soprattutto di origine turca è
piuttosto consistente: circa 6 milioni sul totale, ovvero un terzo
della popolazione complessiva.
A rispetto della cronaca va ricordato
però, che questa convivenza multietnica tanto idilliaca non è visto
che appena il mese scorso c'è stato un attentato incendiario con bottiglie molotov ai danni della sinagoga della stessa
Whuppertal. Le indagini hanno portato all'arresto di tre palestinesi.
Preoccupazione è stata espressa anche
da un portavoce del governo regionale che ha dichiarato sulle pagine
del Rheinische Post che “Le ronde salafite dimostrano di non
riconoscere le istituzioni legittime”. Ad ogni modo la polizia di
Whuppertal ha identificato gli 11 giovani islamici e giovedì scorso
la magistratura ha aperto un fascicolo.
“La polizia islamica non esiste -ha
dichiarato Sven Lau, un predicatore tedesco convertitosi all'islam
col nome di Abu Adam- sapevamo che avremmo fatto notizia”
Il settimanale Spiegel sembra dare
credito a questa teoria sostenendo che lo scopo della provocazione è
quello di aprire un dibattito sulla legge islamica in Germania.
Di sicuro definirsi come “Sharia
Police” in un momento delicato come questo, è stato decisamente
provocatorio, ma difficilmente si può credere che il reclutamento
per la jihad avvenga in maniera così evidente per le strade di una
cittadina tedesca indossando giubbetti ad alta visibilità, il punto
forse è invece un altro: è giusto considerare a priori ogni
musulmano come un potenziale terrorista o, come sarebbe più logico
fare, cercare quell'integrazione di valori che permetterebbe una
maggiore comprensione tra i popoli: la paura genera le guerre
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