domenica 5 maggio 2013

Israele ha di nuovo colpito in territorio siriano

Il Pentagono ha pronti i piani d'intervento possibili

Hezbollah
Dopo il bombardamento di un convoglio militare, tra giovedì e venerdì scorsi, che trasportava un carico di missili destinato agli Hezbollah libanesi, questa notte Israele ha di nuovo colpito in territorio siriano. L'obiettivo preso di mira in questo secondo raid aereo è stato un centro di ricerche militari nella zona a nord di Damasco che era stato già colpito nel mese di gennaio scorsonotizia è stata diramata dalla tv di stato siriana e ripresa dall'agenzia di stampa Sana. La conferma dell'attacco è stata da un responsabile della difesa israeliana che ha voluto mantenere l'anonimato dichiarando che “L'obiettivo dell'intervento aereo condotto da Tel Aviv erano i missili iraniani destinati agli Hezbollah libanesi”, missili questi in grado di essere dotati di dispositivi armati con testate chimiche. La televisione di stato siriana parla di una palla di fuoco abbattutasi sul centro di ricerche colpita dai razzi israeliani. Secondo quanto riferito dal governo libanese già nelle giornate di giovedì e venerdì scorsi prima dell'attacco al convoglio militare che trasportava missili verso gli Hezbollah, si erano registrati sorvoli dell'aviazione israeliana sui cieli del Libano. Da parete del portavoce del presidente Benjamin Netanyahu, Mark Regev, non c'è stato nessun commento ufficiale così come le fonti dell'esercito israeliano. L'unico commento che è trapelato da parte del Ministero della Difesa è che “Israele sta seguendo la situazione in Siria e in Libano con un'attenzione particolare al trasferimento di armi chimiche e armi speciali”. La Casa Bianca, pur affermando che la Siria ha superato la “linea rossa” facendo ricorso ad armi di distruzione di massa, non intende per ora inviare truppe nello scacchiere mediorientale limitandosi a monitorare la situazione dichiarando, inoltre che in ogni caso il Pentagono ha pronti comunque piani d'intervento possibili. Intanto le ultime notizie che giungono da Banias, città posta sulla costa siriana, scuotono la sensibilità del mondo intero. Qui le forze di Assad hanno compiuto l'ennesimo massacro confessionale non risparmiando i civili che si stanno dirigendo in massa verso il sud del Paese in direzione Tartus. Una nota della Farnesina esprime una forte condanna per gli avvenimenti in corso giudicando “intollerabile” questa scia di violenze che insanguinano quella martoriata area del medioriente.

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