Il Pentagono ha pronti i piani d'intervento possibili
Dopo il bombardamento di un convoglio
militare, tra giovedì e venerdì scorsi, che trasportava un carico
di missili destinato agli Hezbollah libanesi, questa notte Israele ha
di nuovo colpito in territorio siriano. L'obiettivo preso di mira in
questo secondo raid aereo è stato un centro di ricerche militari
nella zona a nord di Damasco che era stato già colpito nel mese di
gennaio scorsonotizia è stata diramata dalla tv di stato siriana e
ripresa dall'agenzia di stampa Sana. La conferma dell'attacco è
stata da un responsabile della difesa israeliana che ha voluto
mantenere l'anonimato dichiarando che “L'obiettivo dell'intervento
aereo condotto da Tel Aviv erano i missili iraniani destinati agli
Hezbollah libanesi”, missili questi in grado di essere dotati di
dispositivi armati con testate chimiche. La televisione di stato
siriana parla di una palla di fuoco abbattutasi sul centro di
ricerche colpita dai razzi israeliani. Secondo quanto riferito dal
governo libanese già nelle giornate di giovedì e venerdì scorsi
prima dell'attacco al convoglio militare che trasportava missili
verso gli Hezbollah, si erano registrati sorvoli dell'aviazione
israeliana sui cieli del Libano. Da parete del portavoce del
presidente Benjamin Netanyahu, Mark Regev, non c'è stato nessun
commento ufficiale così come le fonti dell'esercito israeliano.
L'unico commento che è trapelato da parte del Ministero della Difesa
è che “Israele sta seguendo la situazione in Siria e in Libano con
un'attenzione particolare al trasferimento di armi chimiche e armi
speciali”. La Casa Bianca, pur affermando che la Siria ha superato
la “linea rossa” facendo ricorso ad armi di distruzione di massa,
non intende per ora inviare truppe nello scacchiere mediorientale
limitandosi a monitorare la situazione dichiarando, inoltre che in
ogni caso il Pentagono ha pronti comunque piani d'intervento
possibili. Intanto le ultime notizie che giungono da Banias, città
posta sulla costa siriana, scuotono la sensibilità del mondo intero.
Qui le forze di Assad hanno compiuto l'ennesimo massacro
confessionale non risparmiando i civili che si stanno dirigendo in
massa verso il sud del Paese in direzione Tartus. Una nota della
Farnesina esprime una forte condanna per gli avvenimenti in corso
giudicando “intollerabile” questa scia di violenze che
insanguinano quella martoriata area del medioriente.
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