mercoledì 1 aprile 2015

Alimentazione, carcere e sopravvitto, panoramica sullo stato attuale

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Sopravvitto: un business lucroso e senza concorrenza, come viene gestita l’alimentazione in carcere?

Continuando il nostro percorso nella conoscenza dello stato di salute delle carceri italiane, questa volta vogliamo soffermarci sull’aspetto dell’alimentazione: cosa mangiano i detenuti? Chi fornisce i pasti e, soprattutto, chi effettua i controlli sulla corretta gestione della vendita e della somministrazione del cibo? Secondo l’Art. 9 dell’Ordinamento Penitenziario (Legge 26 luglio 1975, nr.354): “Ai detenuti e agli internati e’ assicurata un’alimentazione sana e sufficiente, adeguata all’eta’, al sesso, allo stato di salute, al lavoro, alla stagione, al clima.
Il vitto e’ somministrato, di regola, in locali all’uopo destinati. I detenuti e gli internati devono avere sempre a disposizione acqua potabile. La quantita’ e la qualita’ del vitto giornaliero sono determinate da apposite tabelle approvate con decreto ministeriale. Il servizio di vettovagliamento e’ di regola gestito direttamente dall’amministrazione penitenziaria (…)”

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