domenica 15 dicembre 2013

Psycho

No, esatto, non sono andato più dal mio psicanalista, perché? Tu!? Tu cosa avresti fatto al posto mio? Lo so cosa pensi ed è inutile che lo chiarisca con quegli sguardi compassionevoli, ma ti dirò di più! Io non sono affatto pazzo a dispetto della mia rovina e dei miei abiti stracciati; sarò un po svitato, forse, ma non più di tanto e ricorda, tra l'altro, che le mie fontane e i miei cavalli di pietra dominano ancora sulle piazze di questa città e che tu stesso, così premuroso e comprensivo ora, con un povero vecchio rimbambito, mi hai chiamato maestro.
Tutti quegli uomini, ragazzo mio, tutti quegli uomini erano pazzi, totalmente e irrimediabilmente pazzi...era come...era come se nulla avesse più coerenza con quello che sapevo...o che credevo di sapere e quale che fosse stata la realtà in quel momento o in tutti i momenti che ho vissuto da allora fino ad oggi, credo che un giorno perdemmo qualcosa di importante che forse non ritroveremo più.

A un certo punto, non lo dimenticherò mai, una delle pazienti che attendevano con me nella sala d'aspetto si mise in piedi e recitò una poesia, ma lei era muta ed io ero sordo e così si perse nel vuoto insieme alla mia immaginazione.

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